Aiuto querela, D’Alfonso contrattacca 

L’europarlamentare accusa di diffamazione il presidente che però ribatte: «Io mi sono sentito minacciato». C’è il filmato

PESCARA. Il botta e risposta tra l’europarlamentare vastese Daniela Aiuto, eletta con i 5 Stelle ma poi sospesa dal Movimento, e il senatore-governatore Luciano D’Alfonso, dura esattamente 42 secondi. E’ stato ripreso con un cellulare il primo febbraio scorso all’aeroporto di Charleroy, in Belgio, mentre entrambi si accingevano a salire sull’aereo che li avrebbe riportati in Abruzzo.
Tra i due esplode un’animata lite verbale, davanti ad altri passeggeri, che la Aiuto ha deciso di portare all’attenzione della procura della Repubblica di Pescara presentando una querela per diffamazione contro D’Alfonso. Così, ieri pomeriggio, il presidente della Regione è stato convocato dalla Digos che gli ha notificato l’atto giudiziario con l’invito a nominarsi il difensore di fiducia, Giuliano Milia. In quei 42 secondi di scontro verbale il presidente della Regione criticava la Aiuto per aver presentato, nel 2016, un’interrogazione alla commissione europea contro il collegamento aereo che proprio in quel momento si accingeva a prendere. Frasi che, secondo l’europarlamentare, la fanno apparire come colei che ha voluto ostacolare l’aeroporto d’Abruzzo. Ma la Aiuto, quel giorno, non è rimasta in silenzio. Ha replicato dando così al governatore la possibilità di una controquerela per una presunta minaccia. Non è difficile, soprattutto da un punto di vista giudiziario, ricostruire il fatto e le frasi pronunciate da entrambe le parti. La lite è infatti documentata dal filmato ripreso con il telefonino. E la trascrizione delle parole che la Aiuto ritiene diffamatorie così come della replica di quest’ultima che D’Alfonso definisce una minaccia, diventano un fatto oggettivo. Ecco la trascrizione.
D’Alfonso: «Lei fa parte di un partito distruttivo».
Aiuto: «Approfitterò di questa ennesima offesa pubblica per farle pagare il vecchio e il nuovo. Ii non l’ho querelata perché sono una signora».
D’Alfonso: «Certo, certo, lei non può fare il parlamentare che ostacola l’Abruzzo. Si candidi in Germania, non si candidi in Abruzzo».
Aiuto: «Va bene, va bene…»
D’Alfonso: «Lei ha fatto un’interrogazione e un esposto all’autorità giudiziaria contro questo collegamento».
Aiuto: «Non si faccia la campagna elettorale sulla mia faccia. Io non le rispondo più».
D’Alfonso: «Lei ha ostacolato questo collegamento facendo un esposto all’autorità giudiziaria, non lo può prendere questo volo. Ho dovuto rispondere all’autorità giudiziaria per questo volo. Anziché tutelare gli interessi dell’Abruzzo ha fatto un esposto all’autorità giudiziaria».
Il 2 febbraio scorso, poco dopo il fatto, la Aiuto scrisse sul suo sito internet: «Mi sono imbattuta nel governatore d'Alfonso che, evidentemente in clima di campagna elettorale, di fronte a tutti i passeggeri mi ha aggredita verbalmente, strumentalmente, denigrando il mio lavoro in Europa (...). Ho già dato mandato ai miei legali di intraprendere tutte le più opportune iniziative a tutela della mia immagine e del mio lavoro». La replica di D’Alfonso è puntuale: «Sto valutando con il mio legale se la frase “le farò pagare il vecchio e il nuovo” contiene gli estremi della minaccia. Per quanto riguarda la mia critica basta leggere il titolo della sua interrogazione per capire chi ha davvero diffamato». L’interrogazione alla Commissione europea, datata 27 gennaio del 2016, era intitolata: «Finanziamenti illeciti all’aeroporto d’Abruzzo».