Alento Gas, big in campo per rilevare la società

Base d’asta 3,7 milioni. Oggi l’apertura delle buste. In gara Enel, Edison, Hera e Italtrading. Le quote detenute dal comune di Francavilla e da GdfSuez Energie

FRANCAVILLA. Si aprono oggi le buste per la vendita di Alento gas, la società di distribuzione del gas partecipata dal Comune di Francavilla (51%), e dai francesi di GdfSuez Energie (49%) che ha rinunciato a far valere il diritto di prelazione come socio di minoranza. La base d’asta è di 3,7 milioni di euro. Alla gara per aggiudicarsi la cessione del 100% delle quote partecipano Enel, Edison, Hera e Italtrading (queste ultime due in competizione anche per gli asset E.ON), in aggiunta ad altri player quali Edma, ossia la j.v tra Estra e Multiservizi, e Phiogas.

Un interesse quello dei big che conferma il valore attribuito dagli operatori alla base di clientela (in questo caso circa 13mila utenti), non tanto per i margini garantiti dalla vendita di gas/elettricità in sé, quanto per la possibilità di piazzare servizi innovativi (oltre al gas in eccesso derivante dai contratti take or pay). Nel 2013, secondo il “Quotidiano energia”, Alento Gas ha registrato ricavi per 6,3 milioni, Mol pari a 990 mila euro (+8% sul 2012).

L'interesse manifestato dai big fa dell'Abruzzo una sorta di “campo scuola” (Hera non si era mai avvicinata all'Abruzzo), dove sperimentare nuove tipologie contrattuali e allargare il proprio bacino di utenza.

Un campo scuola anche per gli amministratori: nel futuro con la realizzazione dell'elettrodotto di Terna, e l'energia prodotta dal Montenegro, e la maggiore concorrenza che si verrà a creare, gli amministratori abruzzesi potranno giocare un ruolo importante e magari ottenere benefit e crediti per i propri territori. La società Alento Gas fu costituita nel 2004 quando era sindaco Roberto Angelucci. «La scelta di vendere la società partecipata Alento Gas arriva dalla passata amministrazione Di Quinzio ed è stata poi confermata dal commissario prefettizio» ha ricordato il sindaco Antonio Luciani. «Se inizialmente la motivazione era quella di fare cassa per coprire i debiti, ora è dettata principalmente dall'esigenza di seguire le indicazioni del governo Renzi, che richiedono di ridurre il più possibile le società partecipate del Comune per eliminare una serie di spese, come quelle per i Cda e i collegi sindacali».

Nel caso l'asta vada deserta, o le offerte ricevute non risultino valide, entro 70 giorni dal provvedimento di esclusione delle proposte eventualmente presentate, la Gdf Suez si è impegnata ad acquistare la quota del Comune, dietro il pagamento del 51% dell'importo a base d'asta (che è di 3 milioni 664mila euro), pari a 1 milione 868 mila euro circa.

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