Allevatori a Montecitorio: «Salvate i nostri animali»

A sei mesi dal sisma si contano oltre 10mila capi morti e il 90% senza ricovero. In Abruzzo ai danni del terremoto si sono aggiunti quelli del maltempo

ROMA. A poco più di sei mesi dalla prima scossa di terremoto del 24 agosto nel centro Italia, si conta una vera strage di oltre diecimila animali morti, feriti e abortiti, per l’effetto congiunto delle scosse e del maltempo, che hanno fatto crollare le stalle e costretto gli animali al freddo e al gelo, con decessi, malattie e diffusi casi di aborto. È quanto emerge dal Dossier Coldiretti «#stalletradite», divulgato in occasione della manifestazione degli agricoltori e degli allevatori delle aree terremotate di Abruzzo, Lazio, Umbria e Marche, nella Capitale. Ad oggi quasi 9 animali «sfollati» su 10 (l'85%) non possono essere ospitati nelle stalle provvisorie annunciate e gli allevatori - sottolinea la Coldiretti - non sanno ancora dove ricoverare mucche, maiali e pecore sopravvissuti, costretti al freddo, con il rischio di ammalarsi e morire, o nelle strutture pericolanti, mentre si è ridotta del 30% la produzione di latte per lo stress provocato dal freddo e dalla paura delle scosse.

A subire danni a tutto tondo è stata Emanuela Ripani, allevatrice nel teramano con 800 pecore, un caseificio aziendale, un ristoro agrituristico e una produzione di cereali e olio di oliva. «Oltre la neve è arrivato il terremoto che ha procurato danni per il mancato reddito aziendale, alimentare e turistico», ma afferma che nonostante tutto non si rassegna e va avanti. «Questa gestione del post terremoto è disastrosa», confessa Paolo Mazzoni, 34 anni, che ha un'azienda a Porto San Giorgio risparmiata dal sisma. «Sono venuto a Roma con i soci di Arquata e Acqua Santa che dal 24 agosto stanno aspettando una struttura mobile per i loro animali, su 22 ne mancano ben 20». Claudio Funari, 50 anni, ha un'azienda agricola di legumi e un negozio nel centro storico di Norcia dove vendeva le sue produzioni. «Oggi è tutto inagibile - fa sapere l'imprenditore - cominceremo la semina tra un mese, oggi piove e sono qua altrimenti sarei rimasto a preparare il terreno. Io non mi arrendo». Una delegazione di allevatori guidata dal presidente nazionale di Coldiretti Roberto Moncalvo ha incontrato il presidente del Senato, Pietro Grasso a Palazzo Madama.

Grasso ha assicurato che continuerà a seguire con la massima attenzione la situazione delle zone terremotate e in particolare, nell'ambito delle proprie prerogative, l'iter delle iniziative per la ricostruzione.

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