la maxi-inchiesta della procura dell’aquila

Appalti della Regione, un architetto è il 32esimo indagato

Orsatti (Soprintendenza Abruzzo) accusato di corruzione nell’ambito di un contributo per un’iniziativa immobiliare

L’AQUILA. E sono 32. Cresce giorno dopo giorno il numero degli indagati nell’ambito della maxi-inchiesta sugli appalti sospetti della Regione.

L’ultimo in ordine di tempo a finire tra le maglie della magistratura è l’architetto Roberto Orsatti della Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio (Sbaep) dell’Abruzzo. L’inchiesta è coordinata dalla procura della Repubblica dell’Aquila e finora si sta muovendo su nove filoni investigativi.

Orsatti ha 44 anni ed è originario di Guardiagrele. Il tecnico è accusato di corruzione aggravata in concorso per un atto contrario ai doveri d’ufficio nel fronte di indagine riferito al contributo pubblico per una iniziativa immobiliare a Giulianova (Teramo) per il quale sono indagati per corruzione aggravata in concorso per un atto contrario ai doveri d’ufficio Giovanni Mosca, ingegnere, e Roberta Caralla, imprenditrice, proprietaria tra l’altro di un ristorante nel centro giuliese.

Nello stesso filone è finito sotto inchiesta anche il capo della segreteria della presidenza ed ex consigliere del Partito democratico, Claudio Ruffini, nei confronti del quale sono configurate le ipotesi di reato in concorso con altri di corruzione aggravata per un atto contrario ai doveri d’ufficio e istigazione alla corruzione.

Secondo l’accusa, i due professionisti si sarebbero rivolti ai rappresentanti degli enti pubblici per velocizzare procedure propedeutiche all’erogazione del contributo pubblico. Quindi, complessivamente, sono arrivati complessivamente a 32 gli indagati nei 9 fronti investigativi attualmente aperti.

Tra di loro dirigenti e funzionari regionali, professionisti esterni, imprenditori, oltre al presidente della Regione, Luciano D’Alfonso, e agli assessori regionali Marinella Sclocco, Silvio Paolucci e Dino Pepe.

La mega inchiesta è coordinata dal procuratore Michele Renzo e dal sostituto Antonietta Picardi. Le indagini sono portate avanti dai carabinieri del Noe (Nucleo operativo ecologico) dell’Aquila e dalla squadra mobile della questura di Pescara.

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