ABRUZZO

Arriva l'autunno, ecco dove e quando è possibile riaccendere i termosifoni

L'Aquila è la prima città della nostra regione a riattivare il riscaldamento

L’AQUILA. Anche se il freddo tarda ad arrivare, è già scattata l’operazione-termosifoni nelle case degli abruzzesi. Se non altro con la manutenzione propedeutica al riavvio degli impianti termici in vista della stagione invernale. Per l’accensione dei termosifoni si torna all’antico. Superati i limiti del decreto Cingolani – che lo scorso anno, in piena emergenza energetica per rendersi indipendenti dal gas russo, aveva rivisto le date, ridotto di un’ora l’orario massimo giornaliero consentito e di un grado, da 20 a 19, la temperatura da tenere in casa – quest’anno gli orari e i giorni sono quelli previsti dalla normativa precedente, il Dpr 412/93 che suddivide l’intero territorio nazionale in sei zone climatiche, dalla zona A (la più calda) alla F (la più fredda). A meno di ulteriori decreti correttivi.

LE SEI ZONE CLIMATICHE L’Abruzzo non ha territori ricompresi nelle zone A e B. La prima grande città abruzzese a poter accendere i termosifoni è L’Aquila, che fa parte della zona E. Il via per il capoluogo regionale è scattato il 15 ottobre e terminerà il 15 aprile 2024. I termosifoni potranno essere tenuti accesi fino a un massimo di 14 ore al giorno nei comuni della zona E.

IL POTERE DEI SINDACI I sindaci, con ordinanza, possono disporre diversamente – con ordinanza motivata – sia nell’anticipare sia nel posticipare l’accensione, specialmente alla luce delle temperature sopra la media di questo periodo. In base ai criteri generali, l’accensione giornaliera del riscaldamento può essere frazionata in due o più sezioni orarie, ma comunque dev’essere compresa tra le 5 del mattino e le 23. Inoltre, l’orario giornaliero di accensione viene stabilito (a maggioranza) dall’assemblea dei condòmini, fatto salva la possibilità (nelle fasce orarie stabilite), di modulare il calore nelle varie stanze dell’immobile, grazie all’impiego delle valvole termostatiche (obbligatorie dal 2017).

LA MAPPA DELL’ABRUZZO Oltre all’Aquila, tra i centri sopra i 18mila abitanti in zona E (area subappenninica, entroterra del Pescarese e del Chietino) si trova Avezzano. Chieti, Pescara e Teramo, invece, fanno parte della zona D, che prevede la riaccensione (massimo 12 ore al giorno) dal primo novembre e lo spegnimento il 15 aprile 2024. Restando ai centri più grandi, in zona D si trovano anche Montesilvano, Vasto, Lanciano, Francavilla, Sulmona e Spoltore, oltre a Popoli, Città Sant’Angelo, San Giovanni Teatino, Tortoreto. In zona C, invece, nell’area costiera, ci sono Roseto, Giulianova, Ortona e San Salvo. In queste città e negli altri centri ricompresi in questa fascia le accensioni vanno dal 15 novembre al 31 marzo 2024, per 10 ore al giorno. Stessa zona anche per Martinsicuro, Alba Adriatica, Silvi Marina, San Vito Chietino.

I COMUNI SENZA LIMITAZIONI Non esiste alcuna limitazione, invece, per l’accensione degli impianti nella zona F, la stessa dell’arco alpino (Cuneo e Belluno) che ricomprende alcune tra le aree più fredde dell’Abruzzo. Si tratta dei comuni montani dove i termosifoni si possono accendere sempre, senza restrizioni né di orario né di date: Aielli, Barrea, Bisegna, Calascio, Campo di Giove, Campotosto, Cappadocia, Castel del Monte, Castelvecchio Calvisio, Civitella Alfedena, Opi, Ortona dei Marsi, Ovindoli, Pescasseroli, Pescocostanzo, Rivisondoli, Rocca di Cambio, Rocca di Mezzo, Rocca Pia, Roccaraso, Santo Stefano di Sessanio, Scanno, Scontrone, Villavallelonga, Villetta Barrea (provincia dell’Aquila); Gamberale e Pizzoferrato (provincia di Chieti); Cortino, Pietracamela, Rocca Santa Maria (provincia di Teramo). ©RIPRODUZIONE RISERVATA