Artigiani, calano i prestiti alle imprese 

L’allarme di Confartigianato: nel 2017 le aziende abruzzesi hanno ricevuto 104 milioni in meno

PESCARA . Sono calati dell’11,2%, per un valore di 104 milioni di euro, i prestiti alle imprese artigiane d’Abruzzo. Il dato fotografa la realtà alla data del 20 settembre del 2017, e consegna un quadro tutt’altro che incoraggiante, rispetto allo stesso periodo del 2016. In Italia il calo medio è stato del 9%.
«L’Abruzzo», dice la Confartigianato regionale, «è di nuovo agli ultimi posti in Italia in materia di credito: è il dato peggiore registrato negli ultimi due anni - che colloca la regione al terzultimo posto della graduatoria nazionale. L’ammontare totale del credito concesso all’artigianato in regione è pari a 828 milioni di euro». A elaborare i dati è uno studio realizzato proprio da Confartigianato Abruzzo, che li ha estrapolati da un’indagine del Centro studi della Confederazione nazionale.
A livello territoriale, l’ultimo capoluogo di provincia abruzzese a comparire nella classifica è Chieti che, con il 12,7% in meno, si ferma al 101esimo posto della graduatoria nazionale (credito concesso pari a 227 milioni di euro); poi ci sono Pescara (-11,8%, 95esima posizione; 203 milioni erogati), Teramo (-10,8%, 82esima posizione; 221 milioni e L’Aquila (-8,9%, 57esima posizione; 177 milioni erogati).
Dall’analisi dei dati emerge che il trend congiunturale, come del resto accade in tutta Italia, è in peggioramento.
Il dato di settembre, infatti, è solo l’ultimo di una serie di cifre con segno meno: nel 2015 --8,1% a settembre e -4,5 a dicembre; nel 2016 -8,6% a marzo, -8% a giugno, -7,3% a settembre, -8,4% a dicembre; nel 2017 -5,9% a marzo, -7% a giugno e -11,2% a settembre.
«Auspichiamo che la Regione, attraverso la Fira», afferma il presidente di Confartigianato Abruzzo, Luca Di Tecco, «acceleri sulla pubblicazione dei bandi. Ormai siamo a fine legislatura: attendiamo almeno un segnale di attenzione per le piccole imprese. I Consorzi fidi del sistema Confartigianato», aggiunge, «restano soggetti facilitatori nonché strumento prezioso per agevolare l’accesso al credito di micro e piccole imprese, ma negli ultimi anni sono stati lasciati soli».