«Asse attrezzato, stop ai pedaggi»

Il Pd presenta un emendamento in Senato: ingiusto colpire i pendolari

PESCARA. Il Partito democratico ha presentato in Senato un emendamento per il blocco del pedaggio (un euro) sull'Asse attrezzato Pescara-Chieti che dovrebbe entrare in vigore giovedì prossimo, primo luglio. Lo ha annunciato ieri il senatore Giovanni Legnini, in una conferenza stampa a Pescara, aggiungendo che il Pd esprime inoltre la sua contrarietà alla trasformazione delle Zone franche urbane in Zone a burocrazia zero, tema sul quale il Pd presenterà un altro emendamento.

«Questo decreto governativo», ha detto Legnini, promotore degli emendamenti, «è ingiusto e iniquo. Si tratta di una tassa che andrebbe a colpire migliaia di pendolari che più volte al giorno percorrono questa strada. E proprio su questo, in Commissione ci stiamo battendo, chiedendo anche all'Anas di riclassificare i raccordi autostradali (in cui bisognerà pagare) e quelli pendolari come l'Asse attrezzato».

«L'Asse Attrezzato non è un raccordo autostradale», ha proseguito il senatore Legnini, affiancato dal segretario regionale del Pd, Silvio Paolucci e dal vice Gianluca Fusilli, «ma un'arteria di servizio, attraversata solo da traffico urbano e pendolare. Cosa ben diversa dai raccordi autostradali come può essere il Raccordo anulare che collega Roma a Fiumicino». Sull'escamotage che prevederebbe il pagamento di un euro ai caselli di entrata e di uscita delle autostrade A14 (a Pescara Ovest) e A25 Brecciarola (Chieti), Legnini ha spiegato: «Anche in questo caso ci sembra un provvedimento iniquo, perché non tutti quelli che escono dall'autostrada poi percorrono l'Asse attrezzato. Senza contare poi che per l'Anas l'eventuale costruzione di caselli comporterebbe costi (poi anche di personale) che ridurrebbero fortemente l'introito previsto».

Sulle Zone franche urbane (nate nel 2007 sotto il governo Prodi) e la loro trasformazione in Zone a burocrazia zero, Legnini ha sottolineato come «con il nuovo provvedimento governativo i benefici contributivi e fiscali automatici per le imprese che decidevano di investire a Pescara e L'Aquila, ora non saranno più automatici».

«Con le limitazioni previste dal governo Berlusconi, ci sarebbe uno svuotamento delle Zone franche», ha detto ancora Legnini, «ma soprattutto non ci sarebbe più l'automatismo contributivo e i fondi sarebbero gestiti dai sindaci che a loro discrezione distribuirebbero a pioggia i fondi».

«Per questo», ha concluso il senatore del Pd, «noi chiediamo, affinché non venga svilito il ruolo delle Zone franche, il mantenimento dell'attuale sistema, soprattutto all'Aquila, dove gli effetti del terremoto sono ancora sotto gli occhi di tutti». Legnini ha, infine, ricordato che fino a oggi sono state raccolte oltre 5000 firme contro il pagamento del pedaggio per l'Asse attrezzato.

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