«Basta pressioni da parte di Villa Pini»

Vertice dei Commissari ispettivi. Venturoni: in caso di occupazione interverrà la polizia.

PESCARA. «Se una sola persona farà pressioni sulla Commissione ispettiva blocchiamo subito la riunione». E’ quanto i componenti della Commissione ispettiva che ha il compito di esaminare la regolarità della fatture delle cliniche ha comunicato ieri all’assessore Venturoni.
La Cip (Commissione ispettiva permanente) ha sottolineato a Venturoni che le scene viste lo scorso giovedì quando il presidente dell’organismo Muraglia è stato costretto a intavolare un colloquio con alcuni dipendenti di Villa Pini è una «pressione» sul lavoro dei commissari e in quanto tale inaccettabile. Oggi la Cip ha chiesto e ottenuto che in caso di presenze estranee negli uffici della Regione ci sarà l’intervento della questura. Il lavoro della Commissione è stato contestato da un amministratore della clinica, Duilio Carusi marito di Chiara Angelini amministratore delegato del Gruppo, perchè a suo giudizio Villa Pini deve avere dalle Asl oltre 100 milioni di euro.

Su questo punto la Cip che controlla una montagna di fatturazioni per gli anni 2005-07, (fatture finite sotto la lente dell’autorità giudiziaria), non può e nè intende discutere delle sue decisioni con nessuno. I cinque commissari: Muraglia, presidente e medico ospedaliero di Vasto; Romandini, responsabile del distretto sanitario di Pescara; Morgano, medico e funzionario della Regione; Spacca, primario riabilitazione all’ospedale dell’Aquila; Rosati, della direzione sanitaria di Teramo; hanno ricordato che la Cip produrrà un verbale che le cliniche sono libere di contestare, ma non ammettono interferenze. Che il lavoro della Commissione, nominata dall’allora assessore alla sanità Bernando Mazzocca (che diede il via libera alla legge 20 sull’appropriatezza dei ricoveri) e dalla giunta del presidente Del Turco, e confermata per tre quinti dalla giunta Chiodi, sia delicato lo dimostrano i risultati di un controllo fatto sul 5% delle fatturazioni sempre negli anni 2005-07.

Scandagliando le fatture di quei tre anni la Cip ha riscontrato irregolarità sull’appropriatezza dei ricoveri, sulle prestazioni fatte fuori accreditamento e sulle fatturazioni, per oltre 90 milioni di euro; soldi che la Regione pagò e che vuole indietro. Le Asl hanno defalcato decine di milioni al Gruppo Angelini. Da questo contesto nasce il braccio di ferro che Villa Pini ha innescato con la Regione. Il gruppo rivendica i soldi e dice che non può pagare i 1500 dipendenti, mentre la Regione ribadisce che sono soldi non dovuti. Finora l’assessore Venturoni ha mediato tra la protesta dei 1500 dipendenti senza stipendio da sette mesi e la clinica, convocando una ulteriore riunione della Cip subordinata però al pagamento da parte della proprietà di alcuni stipendi. Giovedì scorso dopo l’irruzione nell’assessorato Venturoni ha però ribadito quanto era già chiaro. «La Commissione ispettiva», puntualizza, «non può subire pressioni e non può esserci nessun confronto diretto tra imprenditore e Cip.

La Commissione nell’applicare leggi e disposizioni formula un suo giudizio e fa un verbale che può essere impugnato, ma il suo lavoro non è motivo di trattazione diretta». Sulla vertenza dei lavoratori della clinica Santa Maria di Avezzano, del gruppo Villa Pini (di cui parliamo nelle pagine interne) che vede i lavoratori impegnati in una protesta svolta sui tetti della clinica, per oggi alle 17 è previsto all’Aquila un vertice promosso dal prefetto Franco Gabrielli al quale sono stati invitati anche i vertici del Gruppo Angelini.