Bilancio, bloccata la legge di modifica

La commissione rinvia. D'Alessandro: non si interviene su una norma non pubblicata

L'AQUILA. Fumata nera per il progetto di legge di modifica di due articoli del Bilancio regionale chiesto dal Pdl: l'abolizione delle nuove procedure sulla pubblicità dei lavori del comitato Via (valutazione impianto ambientale), e l'abolizione della Struttura di supporto internazionale. Il progetto di legge presentato ieri in Commissione Bilancio a firma di Venturoni-Federica Chiavaroli-Di Matteo è stato al momento bloccato.

Il motivo è semplice: non si può esaminare una legge se questa modifica una norma che non è ancora entrata in vigore. Bilancio e Finanziaria regionali, infatti, approvati il 30 dicembre 2011, pur se promulgati dal presidente Gianni Chiodi il 10 e 11 gennaio, sono al momento fermi negli uffici del Bura in attesa di pubblicazione.

A sollevare la questione procedurale è stato il capogruppo del Pd Camillo D'Alessandro: «Io ho contestato la procedura richiamando la citazione preferita dell'vvocato Marcello Russo: una legge è legge perché si legge. Cioè perché è pubblicata».

Ieri c'è stato un confronto anche con l'ufficio legislativo che ha esaminato un precedente nazionale, finito davanti alla Corte Costituzionale, in cui una legge promulgata ma non pubblicata è stata modificata da un decreto urgente del presidente. «In questo caso», dice D'Alessandro «non ci troviamo di fronte a un decreto ma di fronte a due leggi di pari dignità. Una modifica sarebbe stato un pasticcio e tutti gli atti conseguenti avrebbero potuto essere impugnati».

La Commissione ha dunque deciso di accantonare la materia legata al Via in attesa di una legge che è allo studio dell'assessorato all'Ambiente. Mentre per la questione relativa all'abrogazione della struttura internazionale, si è convenuto che nella seduta del consiglio regionale del 24 sarà presentata sotto forma di emendamento a un'altra legge.

Sulla mancata pubblicazione del Bilancio D'Alessandro rinnova i dubbi sulla sua efficacia a partire dal 1º gennaio. «Si potrebbe dare una interpretazione forzata e dire che la legge è valida a partire dalla promulgazione, ma che ne facciamo delle previsioni di entrata? Questi soldi chi ce li mette? Dovrà decidere la Corte dei conti. La realtà è che in Regione sono abituati al copia e incolla e non si sono accorti che l'entrata in vigore era il 1º gennaio. Chiodi avrebbe dovuto promulgarla il 31 o il 1º. Non l'ha fatto e ha sbagliato».

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