ABRUZZO

Bocciata la legge regionale sul "no" agli inceneritori

Dichiarata illegittima dalla Corte costituzionale dopo l'impugnazione da parte del governo; ok invece al capitolo sull'ubicazione degli impianti lontani da scuole, ospedali e centri sportivi

PESCARA.  La Corte costituzionale ha dichiarato l'illegittimità -  sentenza n.191/2022 del 5 giugno - della legge sugli inceneritori con la quale la Regione ribadiva la volontà di non prevedere la realizzazione di questi impianti per i rifiuti urbani. A diffondere la notizia è stato l'assessore regionale, Nicola Campitelli. Che in una nota ha anche sottolineato che la Corte Costituzionale ha dato il via libera alla parte in cui la stessa legge prevede gli impianti  di smaltimento dei rifiuti devono essere realizzati a debita distanza dai centri abitati e da funzioni sensibili come scuole, asili nido, centri sportivi e di aggregazione, distretti sanitari, ospedali e case di riposo.

La Cassazione rende in pratica possibile la realizzazione di inceneritori in Abruzzo, alle stregua di altre regioni, sostenendo l'illegittimità incostituzionale della legge poiché l'argomento è già normato a livello nazionale e quindi non è di competenza regionale.

"Nel 2020 - sostiene Campitelli - abbiamo licenziato una legge regionale sull'economia circolare che ha confermato di non prevedere la realizzazione di inceneritori all'interno del territorio della regione Abruzzo. In realtà, - aggiunge - si trattava di una previsione già presente nella normativa regionale che però andava a confliggere con quella nazionale. Per questo è stata impugnata dal Governo e la Corte ne ha sancito l'illegittimità costituzionale".

"Nel caso invece dell'ubicazione degli impianti, abbiamo avuto ragione noi - precisa l'assessore  - infatti la Corte Costituzionale ha ribadito che compete alle Regioni la definizione di criteri per l'individuazione delle aree non idonee alla localizzazione degli impianti di smaltimento e di recupero dei rifiuti, e che i Piani Regionali per la gestione dei rifiuti stabiliscono i criteri per l'individuazione delle aree non idonee alla localizzazione degli impianti di recupero e smaltimento dei rifiuti".