La bonifica

Bussi, bocciato il progetto Edison

La decisione nella riunione con il ministero: va riscritto anche l'intervento per Piano d'Orta

PESCARA. Edison deve ripresentare i progetti di bonifica dei siti di Bussi e di Piano d’Orta entro il 30 novembre. E' stato deciso nella riunione con la dirigente del settore Bonifiche Laura D’Aprile al ministero dell’Ambiente. I rifiuti devono essere rimossi in toto. Presenti al ministero, tra gli altri, Regione, Istituto Superiore di Sanità, Inail, Arta e le associazioni ambientaliste.

La discussione è andata avanti per diverse ore. Il ministero, insieme agli altri enti e alle associazioni, una volta esaminate le due proposte progettuali avanzate da Edison, che prevedevano la permanenza dei rifiuti in loco con la copertura e altri interventi di decontaminazione, ha di fatto ribaltato la linea proposta dall'azienda che, seppur basata su studi avanzati, non convinceva proprio per la permanenza dei materiali.

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Sia per Bussi sia per Piano d'Orta l'opzione indicata dal tavolo è stata quella della rimozione totale dei rifiuti, con il contestuale avvio immediato di interventi di prevenzione, come il pompaggio delle acque contaminate, e con l'esame di ulteriori interventi sui terreni e sul suolo contaminato. Entro il 30 novembre Edison dovrà presentare i due nuovi progetti e per la metà di dicembre è prevista una nuova riunione, per discutere le proposte che dovrebbero poi andare in conferenza dei servizi. «È stata frenata quella che avevano definito una provocazione e ora Edison dovrà fare quello che in dieci anni non ha fatto, commenta Augusto De Sanctis del Forum H2O.

«Finalmente si vede uno spiraglio di luce. Per noi la vera giustizia è la bonifica. Siamo estremamente soddisfatti. La riunione», osserva l'ambientalista,  «è stata estremamente approfondita e franca. Il tentativo di Edison era inaccettabile, non si poteva pensare di trasformare in discarica due aree pregiate del territorio abruzzese, la prima in una zona in cui passa gran parte dell'acqua del Pescarese e l'altra in un centro abitato». Soddisfazione è stata espressa anche da Wwf e Legambiente. «Il tavolo non ha ritenuto valide le proposte di Edison e sono emerse discordanze con le analisi precedenti che non convincono ai fini delle azioni da sviluppare. In attesa che l'Arta chiuda rapidamente il contraddittorio su queste ultime analisi», sottolineano le due associazioni, «è necessario ragionare innanzitutto sulla rimozione di tutti i rifiuti presenti». «Da qui» concludono, «la proposta, a nostro avviso positiva, di sdoppiare l'azione in due sotto-progetti da presentare entro 30 giorni, così divisi: rimozione dei rifiuti e intervento sulla sorgente inquinata. Le opere di contenimento non sono percorribili anche per evitare di incorrere su future infrazioni».

Presente al tavolo anche il presidente della Provincia di Pescara Antonio Di Marco con i sindaci di Bolognano e di Bussi, Silvina Sarra e Salvatore Lagatta e l'avvocato Matteo Di Tonno. «Esprimo piena soddisfazione per l'attenzione e lo scrupolo che il Ministero sta dimostrando sul sito di Bolognano», ha detto Di Marco. «Nell'incontro», aggiunge «la Provincia di Pescara ha sollecitato l'avvio delle operazioni di emergenza che difatti nei prossimi giorni partiranno. Abbiamo avuto riconoscimento pieno delle nostre ragioni. Per Piano d'Orta il ministero dell'Ambiente ha esaminato il progetto di sistemazione finale della Edison ed ha richiesto alcune integrazioni tecniche. È stato anche calendarizzato un incontro con la Regione per valutare di ampliare il perimetro del sito nazionale». Il ministero ha però sollecitato la Provincia a concludere il procedimento amministrativo per individuare le responsabilità relative alle contaminazioni di tutte le aree pubbliche extra Tre Monti.

«L'unica opzione praticabile è quella della rimozione di gran parte della massa dei rifiuti insistenti sul Sir di Bussi. Riteniamo che la proposta Edison, consistente prevalentemente nella applicazione di una lastra di plastica in prossimità dell'alveo fluviale, rappresenti una soluzione tutt'altro che sicura», è stato il commento del sottosegretario alla presidenza della Giunta regionale con delega all'Ambiente, Mario Mazzocca, a proposito del tavolo tecnico al Ministero. «Natura e consistenza delle situazioni di Bussi», ha aggiunto, «vanno necessariamente affrontate da un duplice punto di vista: geologico, ma anche idrogeologico. Se è vero come è vero che il sottosuolo di Bussi, dove transita il più grande e importante acquifero d'Abruzzo, si compone in buona parte di materiale permeabile». ©RIPRODUZIONE RISERVATA