I 5 STELLE ACCUSANO 

«Bussi, mini-indagine epidemiologica» 

Marcozzi svela la delibera regionale: esami solo su 100 volontari

PESCARA. «A 10 anni dalla scoperta della discarica di Bussi, fra colpevoli ritardi dei governi di centrodestra e centrosinistra che si sono alternati sui diversi livelli istituzionali, siamo ancora fermi al palo rispetto alla tanto promessa indagine epidemiologica che farebbe luce sugli effetti che le contaminazioni avrebbero avuto sugli oltre 260.000 cittadini dell’intera Val Pescara». E’ l’accusa lanciata da Sara Marcozzi, consigliere regionale del M5s, dopo la notizia dell’avvio di una mini-indagine epidemiologica, un sondaggio su 100 volontari. «Mi domando per quale motivo il presidente Luciano D’Alfonso non stia dando seguito agli annunci e alle dichiarazioni fatte negli scorsi mesi anche dall’ex dg, Cristina Gerardis?», commenta Marcozzi, «è vergognoso e inaccettabile che, a distanza di 10 anni dalla scoperta del disastro ambientale, non sia stata ancora avviata un’indagine seria e vasta che faccia luce sugli effetti che l’inquinamento possa aver avuto sulla salute dell’uomo». L'Agenzia Sanitaria Regionale e il Dipartimento Salute della Regione Abruzzo, hanno messo in piedi uno studio ridottissimo, in quantità e qualità, per «verificare se vi sia tutt'ora in essere un inquinamento degli alimenti, delle acque, degli animali ed in special modo della popolazione, valutando per la prima volta il livello di intossicazione direttamente in campioni di urina di cittadini residenti», come si legge sulla delibera dell’Asr 64/2017. «Peccato che le analisi riguardino solo cento volontari residenti entro un raggio di 5 km dal Sin (sito di interesse nazionale di Bussi) e che le sostanze inquinanti che verranno cercate saranno piombo e mercurio, solo due delle numerose sostanze inquinanti riscontrate nell'area Sin come arsenico, berillio, rame, vanadio, zinco, selenio, monocloroetilene, composti alifatici clorurati cancerogeni e non cancerogeni, As, Hg, boro, benzene, triclorometano, Benzo(a)pirene, Benzo(g,h,i)perilene.
«Il governo regionale, per questo mini-studio, ha stanziato 100mila euro (altro che i milioni di euro annunciati!) da ripartire tra Arta (monitoraggio ambiente), Istituto Zooprofilattico (monitoraggio latte e uova) e Asr (campioni urine). L'indagine urine sarà effettuata da un ricercatore fornito di borsa di studio di 27mila euro», spiegano i 5 Stelle. «Che fine fanno i milioni di euro che dovevano essere utilizzati per lo studio su 260mila cittadini?», chiede Marcozzi, «può uno studio su 100 persone e 2 sostanze inquinanti essere ritenuto scientificamente rappresentativo?».