Carmela Remigio, voce da regina

La cantante pescarese ospite del 'Centro' dopo il trionfo a Roma

PESCARA. «Due ore e mezzo di trucco prima, 40 minuti per struccarmi dopo, e in mezzo tre ore sul palco con un costume di 30-35 chili. E' stata una faticaccia ma ne è valsa la pena». Carmela Remigio, soprano di rinomanza mondiale, parla così, con semplicità e con la consueta modestia, della sua più recente affermazione, splendida come sempre, nel «Roberto Devereux» di Gaetano Donizetti al teatro dell'Opera di Roma, con la direzione musicale di Bruno Campanella e la regia di Joseph Franconi Lee.

 Un trionfo suggellato oltre che dagli applausi del pubblico dai toni entusiastici di tutti i principali critici musicali italiani. E' stato un doppio esordio in quanto ha interpretato per la prima volta il ruolo della regina Elisabetta I (che era bruttissima e quindi le ore di trucco per un lavoro che non è stato agevole per i truccatori) e per la prima volta (dopo aver cantato in tutti i principali teatri del mondo, dalla Scala a Salisburgo, da Parigi a Londra), si è esibita al teatro dell'Opera di Roma. Carmela Remigio, nata a Pescara, questa mattina riceverà il Ciattè d'oro nella sua città (alle 11 in Comune).

 Ieri ha visitato la redazione centrale del nostro giornale, nella nuova sede di via Tiburtina a Pescara. L'artista si è intrattenuta con il direttore responsabile, Roberto Marino, il consigliere delegato, Domenico Galasso, e con i giornalisti per un cordiale incontro che casualmente ha portato nella nostra sede un'altra eccellenza abruzzese: lo chef pluripremiato Niko Romito, di Rivisondoli.

 Carmela Remigio ha raccontato la vita d'artista, i suoi successi, la gioia di stare su un palco e ricevere applausi ma anche il grande lavoro che c'è dietro ogni rappresentazione. «Noi cantanti dobbiamo pensare alla voce, alla musica, allo studio, alla preparazione di una parte - preparazione che magari dura mesi - mentre nel frattempo interpreti altre opere o devi preparare altri concerti. Ma quando ci sono ruoli come quello che ho interpretato a Roma c'è anche la difficoltà dei costumi di scena, la fatica, anche fisica, di avere un costume da 30 chili addosso, le ore di trucco, il disagio. Ma poi ciò che conta è la musica, la voce, l'opera».
 La cantante abruzzese ha ricordato con affetto e con una punta di commozione Luciano Pavarotti. Fu il tenorissimo, infatti, a scoprirla nel 1992 nel concorso Pavarotti international di Philadelphia (Stati Uniti). Da allora, quando era poco più che una ragazzina, Big Luciano l'ha voluta spessissimo al suo fianco, perché Carmela Remigio non è solo una cantante di grandissime capacità ma evidentemente una voce in grado di stare al fianco del tenore più famoso di sempre.

 «Luciano era gentilissimo, un uomo semplice e tenero ma al contempo esigentissimo quando si trattava di ottenere da tutti, a cominciare da se stesso, il massimo per la musica. E proprio lui mi aveva detto molti anni fa, quasi con preveggenza, che avrei dovuto affrontare le "regine" di Donizetti (i ruoli di Anna Bolena, Maria Stuarda nelle opere omonime ed Elisabetta I nel Roberto Devereux, ndr). Aveva ragione, come sempre, e adesso comincio a pensarci anch'io».

 Intanto gli abruzzesi che vorranno vederla in tv, giovedì 14 la potranno apprezzare ospite di Michele Mirabella nella trasmissione «Apprescindere» (alle 11 su Raitre).

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