il padre

«Caro figliolo, va bene l’impegno ma stavolta hai esagerato»

SI è trovato a schivare un sampietrino e ha rimediato un uovo. Questo solo per far parte della delegazione che ha accolto Renzi all’Aquila

SI è trovato a schivare un sampietrino e ha rimediato un uovo. Tutto questo, solo per far parte della delegazione che ha accolto Matteo Renzi all’Aquila. «E’ stata una giornata concitata e abbiamo visto dei momenti particolarmente delicati. Da un fronte di protesta che rivendicava delle idee condivisibili si è passati a tutt’altro. La situazione è sfuggita di mano e abbiamo avuto dei forti momenti di tensione. Un conto è prendere un uovo e quello ci sta tutto, ma un sasso avrebbe potuto fare dei grossi danni».

Come giudica il corteo che ha manifestato all’Aquila, glielo chiedo anche in termini di opportunità politica.

«Le proteste e le contestazioni sono alla base della democrazia. Detto questo, mi rendo conto che a fronte di un gruppo piuttosto esiguo di aquilani, c’erano molti esponenti di comitati abruzzesi contro il petrolio sulle coste e contro il gasdotto. Tutto giusto, tutto condivisibile. Io stesso mi sono fatto portavoce di quanti contestano il progetto di Ombrina Mare e sono pronto ad attivarmi per far partire un quesito referendario. Il problema è un altro».

Quale?

«Molti di loro giravano per le strade con lo slogan “Renzi fuori dall’Abruzzo”. Questo non è accettabile. Noi abbiamo fatto di tutto per avere il premier in città e parlare di ricostruzione. Abbiamo atteso un anno per la sua visita istituzionale. Per noi era importante poterci confrontare faccia a faccia con il presidente del Consiglio e già perdere l’opportunità di avere un incontro a porte chiuse a palazzo Fibbioni è stato un problema. Hai tutto il diritto di venire qui a dire quello che vuoi, ma non impedire alla mia città di chiedere garanzie sulla ricostruzione. Questa è la partita che tutti noi vogliamo portare avanti. Avremmo voluto fare una passeggiata con Renzi nel centro storico per fargli toccare con mano la dimensione del problema. Non è stato possibile. C’è un tempo per contestare e c’è un tempo per sedersi col governo e trovare soluzioni insieme. Io sono stato spesso critico con gli esecutivi passati, ma anche a costo di apparire impopolare, mi sono trovato ad applaudire alcune scelte fatte da Berlusconi, ad esempio, come quella di portare il G8 all’Aquila, facendo sì che tutti i grandi della Terra si rendessero conto della nostra tragedia».

Trovare dall’altra parte della barricata suo figlio l’ha imbarazzata?

«Per quanto possiamo essere distanti in alcune nostre posizioni, io sono orgoglioso di avere un figlio impegnato politicamente e non un ignavo». (f.i.)