Carpineta: premi dati secondo le leggi

Compensi d'oro ai dirigenti, l'assessore difende le scelte della Regione

PESCARA. Stipendi d'oro a direttori e dirigenti regionali? Tutto previsto dalla legge e dai contratti nazionali. L'assessore al Personale Federica Carpineta non gradisce le contestazioni dell'Italia dei valori sui costi della politica e della burocrazia alla vigilia di una legge di riforma che annuncia di rivedere a fondo il meccanismo di valutazione dei risultati nella pubblica amministrazione.

«Fare demagogia oggi è da irresponsabili. Al consigliere Costantini evidentemente quel che accade in Italia e nel mondo poco importa» afferma la delegata del governatore Chiodi in relazione alla questione degli emolumenti, e in particolare ai premi «ritoccati» per una somma incrementata di circa il 90% rispetto a quella riconosciuta, soli dieci mesi fa, a tutti i direttori e dirigenti regionali.

«Costantini», prosegue Carpineta, «si è messo ancora una volta in vetrina scegliendo il tema dei compensi ai dirigenti pur sapendo o dovendo sapere come stanno realmente le cose».
Per l'assessore non c'è stata alcuna scelta politica nella quantificazione delle risorse per il fondo destinato al risultato, «ma la pura e doverosa applicazione del contratto collettivo nazionale di lavoro. Qualora Costantini ritenga seriamente che le cose non stiano così», dice Carpineta, «ha diversi strumenti per fare chiarezza o ancor di più eliminare quelle che denuncia come distorsioni. Costantini conosce i luoghi istituzionali e le istanze possibili che possano annullare o correggere la delibera che oggi contesta; se non lo ha fatto, evidentemente, è perché consapevole che esistono obblighi di legge e vuole solo agitare polemiche».

L'assessore spiega che l'incremento della retribuzione di risultato attribuita ai singoli è semplicemente frutto dell'applicazione di due vecchi rinnovi contrattuali nazionali, riferiti agli anni 2006-2007 e 2008-2009, e delle economie del fondo stesso realizzate negli anni precedenti, il cui utilizzo deve essere destinato necessariamente proprio a quel fine.

«Inoltre» puntualizza Carpineta, «la diminuzione dei dirigenti, da noi drasticamente operata, senza che Costantini se ne sia accorto, ha portato a dover dividere il fondo a disposizione per un numero inferiore di dirigenti, senza la possibilità di poter decurtare il fondo per gli stessi obblighi di legge».

Un fondo che tuttavia viene contrattato anno per anno con il sindacato e che, forse, poteva essere riparametrato alla riduzione degli incarichi dirigenziali operata dalla giunta Chiodi.

Ma l'assessore Carpineta va fino in fondo nella polemica con il leader di opposizione.
«Mi sarei aspettata dal consigliere Costantini», dice, «anche come esperto di diritto, più un intervento costruttivo e propositivo sui nuovi criteri di valutazione, deliberati dalla giunta regionale ed annunciati lunedì scorso, in applicazione della legge sul merito e sulla trasparenza da noi approvata nell'aprile scorso. Grazie a questa nostra decisione, finiranno i premi uguali per tutti, che frustrano i bravi, sperperando il denaro pubblico. Mentre c'è chi si diverte irresponsabilmente a giocare con la demagogia, noi silenziosamente abbiamo già ridotto il numero di dirigenti e dei dipendenti, abbiamo così risparmiato non pochi milioni di euro. Abbiamo inoltre intrapreso il percorso della meritocrazia attraverso nuovi criteri di valutazione efficaci dal 2012 e stiamo per licenziare la nuova legge di organizzazione della Regione Abruzzo. Proprio in questa fase, mi aspetto da parte di tutti proposte coraggiose, migliorative, serie e responsabili, oltre che un sostegno forte e deciso a combattere interessi di corporazione e piccole nicchie di privilegio».

Sulla stessa scia la presa di posizione del consigliere regionale e portavoce del Popolo della libertà, Riccardo Chiavaroli, che difende l'operato della Regione.

«Le cifre in questione» sottolinea Chiavaroli «fanno riferimento alle imposizioni del contratto nazionale quindi non si poteva fare altrimenti. Noi stiamo operando per differenziare il merito» aggiunge Chiavaroli «e abbiamo già predisposto una delibera che, una volta approvata dal Consiglio regionale, consentirà, a cominciare dalla prossima annualità, di assegnare fondi in base a obiettivi e risultati. Quello che ci interessa» osserva il portavoce «è far lavorare meglio i dirigenti e premiare quelli più bravi».

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