Caso Ruby, il monito del vescovo Forte"Chi è coinvolto faccia un passo indietro"

L'arcivescovo di Chieti e Vasto, teologo e amico personale del papa, sui festini del premier Berlusconi: "Il paese ha bisogno di persone che non siano assolutamente imputabili di simili misfatti"

CHIETI. "Se quei reati fossero stati commessi, chi li ha commessi ha una enorme responsabilità morale, specialmente se si tratta di persona pubblica che ha responsabilità pubbliche: la persona o le persone coinvolte dovrebbero fare un passo indietro provando profonda vergogna e lasciare campo ad altri perché il paese ha bisogno di persone che non siano assolutamente imputabili di simili misfatti". Lo ha detto mons. Bruno Forte, arcivescovo di Chieti e Vasto teologo e amico personale del papa intervista dal Gr1.

Il commento dell'arcivescovo di Chieti-Vasto, monsignor Bruno Forte, arriva nel bel mezzo del caso Ruby, uno scandalo che si sta allargando a macchia d'olio e che vede protagonista il presidente del consiglio, Silvio Berlusconi, assieme ad altri personaggi di spicco del mondo dello spettacolo e non.

Le indagini hanno fatto emergere anche i nomi di due ragazze abruzzesi: Miriam Loddo e Francesca Cipriani, che, secondo la Procura di Milano, avrebbero partecipato ad alcuni dei cosiddetti festini a luci rosse, commentando poi telefonicamente i doni ricevuti in cambio della loro presenza nella residenza del premier. Una delle due, Miriam Lodo, raggiunta al cellulare, ha dichiarato di non aver mai partecipato ad alcuna orgia ribadendo: "Voi non capite. Il premier è un uomo stupendo! Ha fatto tanto per me."

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