Centro storico, presentata la nuova perimetrazione

La proposta, già approvata dalla giunta, riguarda anche le frazioni

L’AQUILA. «Il primo passo verso la definizione del programma di azioni e interventi di ricostruzione del patrimonio storico, urbanistico ed edilizio, pesantemente compromesso dal terremoto». Così Pietro Di Stefano, assessore comunale alla ricostruzione, ha definito la proposta di perimetrazione dei centri storici della città e delle sue frazioni - già approvata dalla giunta - che passerà ora all’esame della commissione, delle circoscrizioni e, quindi, del consiglio.

«Una perimetrazione» ha spiegato Pietro Di Stefano «che prevede l’individuazione di aree e contesti di peculiare valenza storico-architettonica o, comunque, meritevoli di approfondimenti e di interventi specifici».

Il tutto finalizzato, così come prevede il decreto del commissario per la ricostruzione Gianni Chiodi, all’individuazione degli ambiti di intervento - da assoggettare ai piani di ricostruzione - e delle relazioni urbane e di contesto che si intende attivare al loro interno.

«L’Aquila è il primo dei comuni del cratere ad aver predisposto, con quasi un mese di anticipo sulla scadenza dei termini, la nuova perimetrazione del centro storico della città e delle sue frazioni», ha chiarito Di Stefano nel corso della conferenza stampa tenuta con il dirigente del servizio ripianificazione Vittorio Fabrizi e con l’architetto Chiara Santoro.

Uno disegno che amplia, e di molto, i «vecchi confini» del centro storico cittadino.
Cosicchè, nel perimetro tracciato dal gruppo di lavoro del settore ripianificazione, sono incluse aree e quartieri contingui alle vecchie mura, «che» ha spiegato l’assessore «sebbene non presentino le caratteristiche di storicità intrinseche al nucleo della città antica, possono svolgere funzioni complementari di attrazione e interscambio tra il centro e la periferia».

Il nuovo centro storico include - dunque - il Castello, la zona dello stadio e degli impianti sportivi, il quartiere di Valle Pretara (per la cui riqualificazione il Politecnico di Valencia sta predisponendo un progetto). E ancora, viale della Croce Rossa «così da contenere - in un piano complessivo di recupero - le cose accadute dal terremoto ad oggi» ha continuato Di Stefano.

Nella perimetrazione rientrano anche la zona della stazione ferroviaria e l’area di Collemaggio, con dentro anche l’ex ospedale psichiatrico. «Una grande porzione di città» ha aggiunto Di Stefano «che andrà considerata come un unicum».

Un centro storico per il cui recupero sono state già, tra l’altro, presentate 227 proposte di aggregati, alcune delle quali elaborate con l’ausilio di prestigiose università italiane. Altri 261 aggregati riguardano, invece, i centri storici delle frazioni. «Interessante, su questo fronte» ha proseguito l’assessore «il lavoro svolto a Tempera dall’università di Camerino. Un progetto di recupero che speriamo possa essere di esempio anche per altre realtà».

«Sulla perimetrazione» ha concluso «vogliamo promuovere un percorso partecipato. E ciò perché bisognerà stabilire, per la nuova città, non soltanto le fondamentali permanenze, ma anche le opportune mutazioni». In tutto guardando anche alle nuove tecnologie e alla possibilità di realizzare la città cablata.

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