Chiodi e Vespa padrini dell’Abruzzo

Il presidente della Regione e il giornalista Rai a Vinitaly: siamo i migliori

VERONA. «L’Abruzzo è ormai unanimemente considerata la regione emergente nel panorama vitivinicolo nazionale. Ci sono territori come il Piemonte e la Toscana che vantano una tradizione straordinaria in fatto di produzioni enologiche. Tuttavia, il dinamismo e la vitalità che, da qualche tempo, si registra tra i nostri imprenditori del settore ha eguali in poche altre zone del Paese».

Lo ha detto il presidente della Regione, Gianni Chiodi, al suo arrivo, ieri mattina, al Vinitaly di Verona, nel padiglione 11 riservato interamente all’Abruzzo. Il presidente della Regione, accompagnato dall’assessore all’Agricoltura, Mauro Febbo, ha visitato uno ad uno tutti gli stand delle 61 aziende presenti nell’area istituzionale di oltre 1600 metri quadrati, quasi 160 metri quadrati in più rispetto all’edizione precedente, e delle altre venticinque aziende presenti al Vinitaly con propri stand.

«Siamo fieri dell’attività e dei risultati delle nostre aziende vitiviniocole e come Regione non faremo mai mancare loro il nostro sostegno. Quello che lascia ben sperare per il futuro», ha sottolineato Chiodi, «è la scelta di numerosi operatori vitivinicoli di investire e di affidarsi a professionalità emergenti come i tanti giovani e talentuosi enologi abruzzesi che sono presenti in questo settore. Prospettive di grande interesse si aprono, quindi, sul fronte della sempre migliore qualità dei nostri vini ed in realazione alle loro potezialità di affermarsi sui mercati nazionali ed internazionali».

Chiodi non è stato l’unico abruzzese famoso a visitare lo stand regionale, ieri al Vinitaly. Un altro è stato Bruno Vespa. Il padrone di casa di Porta a Porta, che è anche sommelier, si è complimentato con i protagonisti del settore vitivinicolo regionale. «L’Abruzzo», ha detto Vespa, «ha un futuro magnifico, è la regione che, a mio giudizio, insieme alla Sicilia, negli ultimi anni ha compiuto i passi più grandi nel campo del vino».

«Mi ricordo ancora quando, al momento della vicenda del metanolo, mi dovetti scusare per essere di una regione non vocata ancora al vino di qualità», ha proseguito Vespa, «mi dissero: ma come, voi avete quello che era l’antesignano, lo posso citare perché è un padre della patria, il Trebbiano di Valentini. Però allora c’era solo quello, adesso ci sono dei vignaioli straordinari, non avrei mai immaginato che in 20 anni avremmo fatto tanta strada».

Il giornalista della Rai non ha fatto mistero della sua passione per il vino, in particolare per quello abruzzese: «Con il vino abruzzese mi sento assolutamente tranquillo. Assaggio, perché sono appassionato, circa 350 tipi di vini l’anno, uno per ogni pasto. Quindi, nell’anno ho sempre un vino diverso. Ma devo dire che quelli abruzzesi sono straordinari. E dentro il vino c’è tutto: l’aria, la montagna, le colline, i sapori, le tradizioni, il futuro».

Vespa ha concluso il suo giro visitando lo stand della cantina Pietrantoni, l’unica azienda dell’Aquilano presente nel padiglione 11.
(cr.re)

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