Chiodi: stop convenzione a Villa Pini

Ma il presidente gela i lavoratori: gli ospedali non possono assumervi. La Regione sospende gli accreditamenti dopo il silenzio di Angelini sui nove stipendi non pagati

L’AQUILA. Questa volta il presidente della Regione, Chiodi c’era e sulla vertenza Villa Pini ha annunciato una svolta. «Provvederemo a sospendere l’accreditamento alle strutture del Gruppo Villa Pini, così come prevede la legge regionale». Per i sindacati e per i 1600 dipendenti senza stipendio da nove mesi è ancora troppo poco.

«Abbiamo dato il tempo a Villa Pini per accogliere la nostra diffida», ha esordito Gianni Chiodi, «abbiamo atteso le controdeduzioni che, mi dicono dagli uffici, non sono pervenute. Per cui ci troviamo ad un fatto esclusivamente tecnico con la sospensione degli accreditamenti. Poi abbiamo 90 giorni di tempo per dare una sistemazione ai degenti e nello stesso tempo ci stiamo impegnando per dare una prospettiva ai lavoratori, anche se questa appare una questione molto più complessa. Posso dire inoltre che il processo che abbiamo avviato è un processo corretto, trasparente e questo aiuta a facilitare le cose, anche se la vicenda rimane molto complicata». Per i delegati di Cgil, Cisl, Uil e Ugl si tratta solo di un primo passo che non allenta l’emergenza dei 1600 lavoratori del gruppo Villa Pini della famiglia Angelini, senza soldi e senza grandi possibilità per un imminente ritorno al lavoro. Chiodi, incontrando i rappresentanti dei lavoratori del Gruppo con gli assessori Lanfranco Venturoni, Paolo Gatti e Mauro Febbo, ha infatti gelato le aspettative. I sindacati speravano in un rapido assorbimento dei dipendenti nelle strutture pubbliche ma l’ipotesi non sembra attuabile nell’immediato, tranne un possibile accordo con il governo per avere la cassa integrazione puntando sulla gravità del caso Villa Pini. «Non possono essere assorbiti dal pubblico», ha puntualizzato Chiodi, «cioé non si può chiedere da un lato il risanamento della sanità e la riduzione dei costi e delle spese e dall’altro, poi, che queste cose vengano dimenticate. Posso dire che abbiamo individuato delle ipotesi che saranno oggetto di confronto con il governo, vista anche la straordinarietà della situazione».

Con la revoca dell’accreditamento inizierà ora una nuova fase della vertenza e sarà ancora più pesante per i lavoratori. Al Gruppo sanitario sarà impedito di fare ricoveri così le strutture rischiano di rimanere vuote. Sia la Regione che i sindacati sperano che il Governo nazionale intervenga con la cassa integrazione ma a questo punto sarà necessario che il Gruppo Villa Pini dichiari lo stato di crisi dell’azienda.

Ieri la delusione dei lavoratori per i mancati e attesi sviluppi. «Una situazione molto delicata», dice Davide Farina esponente della Cisl, «e se da un lato la famiglia Angelini non ancora mostra nessun segno di attenzione verso i suoi dipendenti la Regione non ancora comprende fino in fondo la drammaticità e i possibili sviluppi negativi di questa vertenza».