«Chiudere ex Paolucci e Villette»

Ricci: irregolarità nelle residenze psichiatriche. Angelini: denunceremo.

CHIETI. «I documenti erano tanti e tali che non abbiamo potuto fare altro che decidere la chiusura». Il sindaco di Chieti Francesco Ricci oggi alle 12 nella sala riunioni nel palazzo ex Banca d’Italia dirà le ragioni dell’ordinanza di chiusura delle strutture psico riabilitative della srl Villa Pini. Si tratta della ex Paolucci di via Picena, e delle strutture di via dei Frentani ed ex Cantatore. In queste residenze psichiatriche nel luglio scorso la Commissione parlamentare d’inchiesta presieduta dal senatore Ignazio Marino tenne un blitz dal quale emersero delle gravi irregolarità sia nei locali, definiti «sporchi» e sia per lo stato dei pazienti, circa 160 ricoverati «che sembravano abbandonati a se stessi».

La stessa commissione aveva poi inviato un rapporto alla Procura di Chieti e ai carabinieri del Nas che hanno avuto anche il compito dalla Commissione di verificare l’appropriatezza dei ricoveri e le cartelle cliniche dei pazienti. Ieri la decisione del sindaco Ricci. «La chiusura delle strutture di proprietà del gruppo Villa Pini è un atto indispensabile. La cosa più preoccupante e che è dovuta venire una Commissione parlamentare per scoprire questa situazione», osserva Francesco Ricci, «le irregolarità riscontrate sia sotto il profilo tecnico urbanisto che quello organizzativo erano tali che, come sindaco, ho avuto l’obbligo di intervenire». Ricci ricorda che prima di questa decisione si è consultato con diverse autorità. «Ho sentito il prefetto Greco e il procuratore della Repubblica Mennini prima di procedere a questa ordinanza». Alla Conferenza stampa che terrà il sindaco di Chieti parteciperà anche l’assessore all’urbanistica e agli affari legali Valter De Cesare.

Immediata la replica della clinica Villa Pini. «Ci giunge notizia», si legge in una nota a firma della amministratrice Chiara Angelini, «di una proposta di chiusura delle strutture denominate “Ex Paolucci” e “Villette” portata avanti, si dice, dal comune di Chieti e fortemente caldeggiata dal senatore Marino il quale avrebbe convocato a tale scopo i vertici della Asl di Chieti per concordare il provvedimento. Denunciamo, ove avvenisse, la illegittimità di una tale procedura che viola gravemente la legge 32 del 2007 che prevede, prima del provvedimento di chiusura, la verifica dell’adeguamento alle prescrizioni contenute nelle ispezioni». La clinica teatina infatti ricorda che ci sono stati degli intoppi burocratici che hanno ritardato lo spostamento provvisorio dei pazienti in altre sedi.

«Nonostante le numerose richieste da noi inviate alla Asl», ricorda la Angelini, «per ottenere l’autorizzazione allo spostamento, solo ieri ci viene comunicato che lo spostamento dei pazienti nella struttura da noi indicata, necessiterebbe di una specifica ulteriore autorizzazione». L’amministratrice della clinica però non rimarrà a guardare: «Ove tale illegittima procedura di chiusura venisse posta in essere, la scrivente si vedrà costretta a difendersi in tutte le sedi opportune».