PARCO ABRUZZO

Ciaspolata nelle terre dell'orso, chiesto lo stop

Le associazioni ambientaliste chiedono che venga ritirata l'autorizzazione alla manifestazione in programma il 26 febbraio e attivato un servizio di vigilanza

PESCARA. Dicono basta alle incursioni nelle terre dell'orso bruno marsicano del Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise e chiedono di ritirare l'autorizzazione alla ciaspolata in programma domenica 26 febbraio in località “Selva di Moricento”, a cui si sono iscritti in cento,  e l’istituzione di un servizio di sorveglianza nella zona interessata.

Le associazioni ambientaliste Altura Abruzzo, Lipu Abruzzo, Salviamo l’Orso e Società Italiana per la Storia della Fauna hanno pertanto scritto una lettera al ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin, al direttore generale Patrimonio Naturalistico e Mare Oliviero Montanaro, al presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio, al presidente del Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise Giovanni Cannata, al direttore del Pnalm  Luciano Sammarone e alle Associazioni di Tutela ambientale.

Nella missiva il delegato regionale di Altura Fabio Borlenghi, il presidente della Lipu Abruzzo Stefano Allavena, e i presidenti di Salviamo l'Orso e della  Società Italiana per la Storia della Fauna Stefano Orlandini e Corradino Guacci affermano che la manifestazione «andrà a interessare un’area delicatissima per la presenza di tane di svernamento di orso bruno marsicano».

Nella lettera si legge inoltre che «La zona in questione, “Selva di Moricento”, è non solo inclusa nella ZSC IT7110205 Parco Nazionale d'Abruzzo e nella ZPS IT7120132 Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise ma è anche un sito UNESCO, patrimonio dell’Umanità. Ci chiediamo come mai il Parco, che giustamente impone delle limitazioni alle attività escursionistiche, vedi ad esempio gli accessi ai siti di alimentazione estivi dei camosci, non pensi a intervenire nello stesso modo per i siti di svernamento dell’orso bruno marsicano, almeno per quelli universalmente noti come è, per l’appunto, la Cicerana. Ci chiediamo anche se per queste attività l’Ente Parco chieda la presentazione della VIncA prevista dall’articolo 6 della Direttiva 92/43/CEE “Habitat” e dall'art. 5 del DPR 8 settembre 1997, n. 357 così come sostituito dall’art. 6 del DPR 12 marzo 2003, n. 120. Riteniamo del tutto inopportuno che il Parco patrocini o quanto meno pubblicizzi iniziative potenzialmente dannose per la tutela della fauna endemica per la cui salvaguardia è stato istituito e che dovrebbe costituire il principale obiettivo delle sue attività. Non si può infatti sostenere di amare l’orso e volerne proteggere la superstite esigua popolazione e continuare ad autorizzare manifestazioni che potrebbero svolgersi, con altrettanta soddisfazione degli utenti, in decine di luoghi altrettanto suggestivi del nostro Parco senza arrecare disturbo alla fauna protetta».