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Cinghiali, razzìe nei campi: «Lo scenario è desolante»

Le associazioni degli agricoltori invocano misure più dure da parte della Regione. L’assessore annuncia dispositivi di controllo: «E la selezione sarà tutto l’anno»

PESCARA. «Lo scenario è desolante e lascia nello sconforto chi da anni si è occupato con cura e dedizione del proprio pezzo di terra e che chiede solo di poter continuare a coltivare i propri terreni così come ha sempre fatto». Le associazioni degli agricoltori descrivono così la situazione nei campi in preda alle razzìe dei cinghiali la cui presenza è diventata negli anni una vera e propria emergenza.

E non solo nelle campagne. Ungulati sono stati avvistati di recente anche in riva al mare, sulla spiaggia, alle foci dei fiumi e “a spasso” nelle strada mandando spesso gli automobilisti fuori strada.

Coldiretti chiede alla Regione che siano aumentate le uscite per gli abbattimenti selettivi intesi questi ultimi come attività di controllo finalizzata alla protezione dei campi. «Occorre che questa attività diventi uno strumento continuativo e concreto, attuata da selecontrollori efficienti, responsabili e consapevoli dell’importanza del loro ruolo per il contenimento della specie», sottolinea Sandro Polidoro, presidente di Coldiretti Chieti.

Il presidente regionale di Copagri, Camillo D’Amico, invoca misure più dure: come, ad esempio, favorire la selezione nelle aree vincolate come Parchi e Riserve e ridurre il numero di cinghiali in quelle di ripopolamento e cattura.

«Nelle aree vocate occorre prevedere la caccia anche con metodi tradizionali in periodi diversi della stagione venatoria», suggerisce D’Amico auspicando anche la creazione di colture a perdere, l’acquisto e fornitura di gabbie e recinzioni elettrificate con le risorse che possono derivare dalla «ridefinizione del ruolo di governo del territorio da parte degli Atc (Ambiti territoriali di caccia)».

L’assessore all’Agricoltura Dino Pepe annuncia dispositivi di controllo sulle popolazioni di cinghiali. «Dopo l'entrata in vigore del regolamento regionale sugli ungulati», osserva, «abbiamo a disposizione gli strumenti di programmazione che ci permettono di gestire correttamente la specie».

Le Province di Teramo e Pescara hanno dal 2015 approvato i piani quinquennali di gestione; la Provincia dell'Aquila è in attesa del parere Ispra e quella di Chieti della relazione tecnica dell'Atc "Vastese" per concludere l'iter.

«Nelle Province di Pescara e Teramo i danni alle colture agricole sono diminuiti del 40 per cento circa», rimarca Pepe annunciando che nel prossimo calendario venatorio è prevista la caccia di selezione alla specie durante tutto l'anno, anche sulla neve.

Ma un ruolo determinante continuano a svolgerlo gli agenti di polizia provinciale nonostante la fase di trasferimento nei ruoli regionali. «Invito gli agricoltori a segnalare agli Atc, direttamente o tramite le associazioni di categoria, la presenza di cinghiali nelle aree agricole», è l’appello che riovolge l’assessore, «entro 24 ore l'Ambito o la polizia provinciale predisporrà, tramite gli operatori abilitati, un dispositivo di "pronto intervento" per il loro abbattimento».(cr.re.)

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