ABRUZZO

Città green, la classifica di Legambiente: bene Teramo, male Pescara

Torna la graduatoria "Ecosistema urbano", il rapporto sulle performance ambientali dei 105 capoluoghi di provincia italiani

La performance migliore è quella di Teramo (39esima su 105), poi ci sono L'Aquila (78esima), Chieti (81esima) e, fanalino di coda, Pescara (86esima). Sono i risultati della nuova classifica di Legambiente "Ecosistema urbano", vale a dire il rapporto sulle performance ambientali delle città italiane.

A livello nazionale il capoluogo di provincia più green è Bolzano, seguito da Trento, Belluno, Reggio Emilia e Cosenza. Ultimo posto per Alessandria, Palermo e Catania. Le abruzzesi, a parte Teramo, occupano la parte bassa della classifica.

Teramo appare tra le città più virtuose per quanto riguarda la depurazione delle acque reflue e i livelli di Ozono nell'aria. L'Aquila, pur finendo in 78esima posizione, viene menzionata per tra le migliori in classifica per l'offerta del trasporto pubblico urbano, un settore in cui invce non spicca Teramo. Punto dolente di Chieti è costituito dalle piste ciclabili.

La Ruzzo Reti, che gestisce l'acquedotto teramano, fa sapere che "quello della depurazione delle acque non è l'unico valore positivo: Teramo, per quanto riguarda le perdite idriche, registra il 21,7%, dato in miglioramento rispetto al 23,9% del 2020 e comunque ben al di sotto della media nazionale che si attesta attorno al 42%. Si tratta di risultati che ci inorgogliscono ma che un po' ci aspettavamo visto il lavoro costante che impieghiamo perché il servizio idrico integrato in provincia di Teramo sia sempre più efficiente", ha commentato la presidente della Ruzzo Reti Alessia Cognitti. "La campagna di ricerca perdite con tecnologia satellitare, a giudicare dai dati Istat, ha dato i suoi risultati in poco tempo: continueremo a procedere sulla strada intrapresa perché il nostro territorio abbia sempre il meglio dal servizio acquedotto, fognatura e depurazione".

Sul deludente risultato in classifica di Pescara parla invece il Pd pescarese: "In coda alla classifica Ecosistema urbano di Legambiente - che tiene conto di 18 indicatori, distribuiti in sei aree tematiche quali aria, acque, rifiuti, mobilità, ambiente urbano ed energia - e ultima tra i capoluoghi abruzzesi, ulteriore dimostrazione che serve un’altra idea di città che abbia al centro mobilità leggera, spazi verdi e condivisi, che investa in energie rinnovabili pubbliche, differenziata e tutela dell’acqua, che questa Amministrazione non può e non vuole portare avanti - dicono Antonio Caroselli, segretario cittadino del Pd e Saverio Gileno, coordinatore della segreteria regionale dei Giovani Democratici - ricordiamo al sindaco che gli esperimenti urbanistici su viale Marconi non sono una “svolta green” ma anzi confermano l’assenza di una chiara e concreta idea sullo sviluppo sostenibile delle città, si ricordi infatti che questa Amministrazione mira ad aumentare la cementificazione sia nell’area Ex Cofa che nell’Area di risulta”.