Cna: non riparte il credito per le micro imprese in Abruzzo

L’associazione artigiana chiede ulteriori risorse a favore dei Confidi. Di Costanzo: un piano straordinario per utilizzare i fondi Ue non spesi

PESCARA. Le banche riaprono i rubinetti dei finanziamenti alle imprese, soprattutto commerciali e alimentari del Chietino e del Teramano, ma agli artigiani restano solo briciole. Per colpa, soprattutto, del «mancato sostegno delle piccole banche, che di fatto non esistono più grazie a processi di incorporazione, acquisto di pacchetti e commissariamenti». E' la sintesi della ricerca elaborata per la Cna Abruzzo da Aldo Ronci, e relativa all'andamento del credito nei primi tre mesi dell'anno.

Realizzato su dati della Banca d'Italia, lo studio in sostanza certifica come, tra gennaio e marzo, le erogazioni al mondo produttivo abbiano registrato un incremento di 118 milioni di euro rispetto alla stessa data dell'anno scorso, con un valore percentuale triplo rispetto alla media nazionale (0,78% in più contro 0,22%): aumento, però, che ha appena sfiorato il mondo della micro impresa, se è vero che le aziende fino a cinque addetti hanno registrato un +4. A godere della crescita sono stati invece soprattutto le aziende più grandi, operanti nel commercio (+70 milioni di euro) e nell'alimentare (+53); per tutti gli altri settori - come i mezzi di trasporto, che hanno segnato una caduta di 63 milioni - la ricerca segnala solo decrementi. Sul piano territoriale, della crescita dei finanziamenti alle imprese hanno beneficiato soprattutto due province: Chieti (+53 milioni) e Teramo (+51). Con L'Aquila più indietro (+19) e Pescara addirittura in decremento. Negativo resta poi in Abruzzo lo spread sui tassi d'interesse praticati sui prestiti a breve termine: 8,77% contro una media nazionale del 6,25%: differenza notevole (+2,52). Dopo anni di crescita, infine, calano i risparmi: i depositi bancari e postali degli abruzzesi sono scesi di 34 milioni di euro.

Secondo il direttore regionale della Cna Abruzzo, Graziano Di Costanzo, appare ancora più urgente e necessario «mettere in campo risorse a favore degli strumenti di garanzia, come i confidi, che sono poi gli unici in grado di sostenere l'erogazione del credito alle imprese da parte del sistema bancario: una misura che la Cna Abruzzo chiede sia collegata un piano straordinario che preveda l'utilizzo delle somme non spese della programmazione 2007-2013 dell'Unione europea, come sostenuto da tempo e su cui la stessa Regione si è dichiarata d'accordo. Ora però è il tempo di passare all'azione».