Comunità montane, al via i tagli

Gli enti saranno ridotti da 19 a 11. Salvaguardati i posti di lavoro

PESCARA. Undici Comunità montane al posto delle attuali 19. Quattro in meno rispetto al limite massimo di 15 previsto dalla legge regionale. E' stato pubblicato sul Bura, il Bollettino ufficiale della Regione Abruzzo, il progetto di ridisegno delle Comunità montane abruzzesi approvato dal Consiglio regionale del giugno scorso. La riduzione, in programma da tempo, è stata accelerata dalla decisione del governo di abolire i trasferimenti statali agli enti.

La nuova mappa delle Comunità montane è così strutturata: 5 ricadono nella provincia dell'Aquila, 3 nella provincia di Chieti, 2 nella provincia di Teramo e una nella provincia di Pescara. Escono dalle Comunità montane, secondo la precedente formulazione, diversi comuni tra cui Avezzano, Atessa, Popoli, Manoppello e Scafa.

Le nuove Comunità montane sono: Montagna dell'Aquila che comprende 27 comuni e assorbe le vecchie Comunità montane Amiternina e Campo Imperatore; Sirentina che ingloba i comuni di Ocre e San Benedetto in Perillis; Montagna Marsicana che comprende 33 comuni e assorbe le Comunità montane Valle del Giovenco, Marsica 1 e Valle Roveto; Peligna che comprende 16 comuni; Alto Sangro comprende 13 comuni; Montagna Pescarese che comprende 24 comuni e assorbe la Vestina e Maiella-Morrone; Gran Sasso che comprende 10 comuni includendo il comune di Arsita; Laga composta da 6 comuni; Maielletta composta da 7 comuni; Aventino composta da 10 comuni con l'esclusione del comune di Pennadomo; Montagna Sangro-Vastese che comprende 20 comuni e assorbe alcuni piccoli comuni che in precedenza facevano parte delle Comunità Valsangro, Medio Vastese e Alto Vastese.
La comunità montana Vomano Fino Piomba si trasformerà in Unione dei Comuni in base a una delibera adottata dal consiglio comunitario.

Toccherà ora alla giunta regionale adottare i decreti attraverso i quali saranno disciplinati i rapporti successori tra le precedenti comunità montane e i nuovi enti, compresi quelli relativi al personale, il cui posto di lavoro sarà comunque conservato.

Il provvedimento tocca territori in crisi, colpiti da spopolamento, dalla chiusura di scuole e servizi. L'Uncem, l'associazione delle Comunità montane, ha proposto al presidente Chiodi di nominare commissari delle comunità montane, nelle more dell'applicazione del piano di riordino, gli attuali presidenti.

Intanto la Giunta regionale ha destinato 70 mila euro per progetti pilota per l'adozione del «Piano territoriale dei tempi e degli orari in ambito montano». Verrano finanziati i progetti, i servizi o le nuove strutture dei Comuni delle Comunità Montane capaci di rendere flessibili i loro orari di utilizzo, così da consentire una migliore gestione dei tempi familiari soprattutto da parte delle donne. Iniziative mirate in particolare sugli orari dei servizi di trasporto, sulla riorganizzazione degli orari commerciali, e in genere sulla realizzazione e fruibilità di ogni servizio pubblico e su ogni altra ipotesi che sarà avanzata dai Comuni. (cr.re.)

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