Confindustria Abruzzo, convention a ChietiAngelucci: la politica deve dare risposte

«Le imprese non staranno zitte di fronte a indecisioni e divisioni»

CHIETI. Confindustria Abruzzo vuole starci, vuole fare, vuole lavorare per la crescita, «ma non tacerà più su una politica indecisa e divisa sulle scelte strategiche». Il presidente degli industriali abruzzesi Mauro Angelucci rinnova la proposta di un Patto per l'Abruzzo e la richiesta di una Vertenza Abruzzo all'apertura della convention celebrata ieri all'ex Foro Boario di Chieti scalo.

In sala a sostenere la vertenza c'è la presidente nazionale di Confindustra Emma Marcegaglia.

FOTO La convention al Foro Boario di Chieti

C'è anche il segretario generale della Cgil Susanna Camusso convinta della necessità di provare a dare «una scossa» al governo e al Paese, magari con uno sciopero generale che però si farà in un «momento utile», perché la situazione «è difficile. Siamo preoccupati». Meglio iniziare a «spostare un po' di pesi fiscali, dalle imprese e dai lavoratori alle rendite e ai grandi patrimoni». E smetterla con la politica degli annunci: «Il Piano per il Sud è stato presentato cinque volte», dice la Camusso, «vorremmo conoscerne le priorità. Si parla ancora del ponte di Messina. Meglio sarebbe investire quei soldi per ricostruire L'Aquila e ridare una prospettiva alla città universitaria».

Ci sono poi il direttore del Sole 24Ore Gianni Riotta («ci sono dei momenti in cui si racconta la cronaca, in questi giorni stiamo raccontando la storia», dice commentano di fatti in Libia, Egitto e Tunisia), il sindaco di Roma Gianni Alemanno, il deputato del Pd Tiziano Treu («L'Abruzzo è tornato indietro? Anche l'Italia è in questa situazione»).

E c'è il presidente della Regione Gianni Chiodi, che annuncia di voler «liberare tutte quelle risorse private che possono sostituirsi ai tradizionali investimenti pubblici, abbandonare le liste della spesa frutto delle vecchie logiche corporativistiche, puntare decisamente sull'utilizzo dei fondi strutturali europei e poi adottare con vigore la politica del risanamento. Sono le strade, tutt'altro che semplici, che stiamo percorrendo in Regione Abruzzo per stimolare una nuova crescita economica».

Quanto al presidente Angelucci invita la politica abruzzese «a respirare il cambiamento, a presentare all'Europa proposte e progetti di livello, a superare i dieci anni burrascosi che sono alle spalle con l'aiuto del governo. Non accettiamo di vivere in uno stato di continua emergenza e di continuo commissariamento», dice, «abbiamo bisogno di un cronoprogramma sulle cose da fare. Le riforme devono essere vere, senza sovrapposizioni di inefficienze».

Se non ci sono fondi per lo sviluppo «occorre che il costo della sanità venga ricondotta a valori accettabili, restando ferma l'indisponibilità a toccare i livelli di assistenza».

Ma anche quando i fondi ci sono, fa notare Angelucci, «succede che la politica si divide, come all'Aquila. La ricostruzione deve essere invece un'opportunità, nella quale si mettano in campo progetti che abbiano una dimensione transnazionale».

E' per questo che Confindustria regionale ritiene «una necessità irrinunciabile aprire con il governo nazionale una Vertenza Abruzzo».

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