Confindustria: Chiodi lasci la ricostruzione

Spinosa Pingue: il governo adesso deve prendere in mano la rinascita dell'Aquila

L'AQUILA. Il benservito a Chiodi e alla struttura commissariale arriva da un'associazione di solito cauta nelle valutazioni politiche e nelle prese di posizione: la Confindustria. Ieri mattina nel corso di una conferenza stampa che i vertici degli industriali abruzzesi hanno tenuto a Pescara si è parlato, e molto, della ricostruzione del capoluogo di regione e delle diatribe che di fatto ne stanno bloccando la rinascita.«La richiesta che facciamo ad alta voce é che il ministro Fabrizio Barca, delegato dal Governo a seguire la vicenda del terremoto, prenda in mano la governance della ricostruzione e che finisca subito, una volta per tutte, questo commissariamento che, come dice la parola stessa, é per un periodo breve». A dirlo, con tono deciso, è stato il presidente di Confindustria L'Aquila, Fabio Spinosa Pingue (nella foto) che ha partecipato all'incontro con la stampa insieme al presidete regionale e agli altri presidenti provinciali.

«Si é spesso detto che, nella tragedia, la ricostruzione poteva essere un'opportunità dal punto di vista economico» ha continuato Spinosa «l'opportunità, però, sta sfuggendo. C'é una litigiosità impazzita tra il presidente della Regione, Gianni Chiodi, e il sindaco dell'Aquila, Massimo Cialente, che deve finire. Siamo di fronte ad un'opera ciclopica, che non può continuare con una gestione commissariale. E allora salutiamo con entusiasmo la nomina del ministro Barca. All'Aquila siamo in campagna elettorale sostanzialmente da due anni e nove mesi» ha aggiunto il presidente di Confindustria L'Aquila «la politica, ad esempio, continua a litigare da anni sulla storia della zona franca, quando i soldi erano già stanziati. E' stata invece un fatto positivo la detassazione del 60%, che é una straordinaria iniezione energizzante in termini di liquidità e che vale, per quanto ci riguarda, dieci zone franche».

Sull'argomento è intervenuto direttamente anche il presidente regionale di Confindustria, Mauro Angelucci il quale ha sottolineato che «nella vicenda dell'Aquila i problemi sono due: non abbiamo più un capoluogo ed assistiamo ad una continua disputa tra due persone, senza arrivare a nulla. Mentre l'evento, seppur così grave, potrebbe essere un'opportunità in un contesto, quello del 2013, che sarà l'anno più duro per l'economia. Non ci spieghiamo - ha concluso Angelucci - perché la politica non voglia dare finalmente corso ad una ricostruzione adeguata per la nostra regione».

Nel documento programmatorio presentato ieri da Confindustria il caso L'Aquila trova ampio spazio: «La ricostruzione» è scritto «è questione prioritaria per l'Abruzzo che come grande opportunità potrebbe, tra l'altro, rimettere in moto l'economia dell'intera regione. La situazione merita attenzione e immediata soluzione. Non sono più tollerabili ritardi, inadempienze e rimpalli di responsabilità. In tal senso è richiesto un chiarimento pubblico e trasparente tra le parti per puntualizzare una volta per tutte chi deve fare cosa e dove si annidano i ritardi e le inadempienze. In tal senso è indispensabile un cambio di governance e va salutata positivamente la proposta del Governo di nominare un ministro per la ricostruzione. Si chiede quindi un provvedimento speciale per la ricostruzione che semplifichi e acceleri tutte le procedure (non è possibile ricostruire una intera città e un intero comprensorio con le regole ordinarie). Sempre importante per l'economia del territorio è l'attivazione immediata della Zona franca urbana o di altro provvedimento a sostegno delle imprese che permetta di utilizzare immediatamente sul territorio interessato i circa 90 milioni di euro promessi come dote alla zona franca urbana».

COMUNI. Ieri si è svolta una riunione fra i rappresentanti dei Comuni e il capo della struttura tecnica di missione Gaetano Fontana sulla riparazione degli edifici pubblici con agibilità A o B ricompresi nel progetto «Un'opera per ogni comune del cratere del Commissario delegato per la ricostruzione». Nel corso dell'incontro sono state prospettate le possibili soluzioni per non limitare il finanziamento alla sola riparazione del danno ma anche agli interventi di adeguamento sismico.

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