Confindustria: trasporti ai privati

Proposta degli imprenditori alla Regione: subito risparmi per 20 milioni

PESCARA. Liberalizzare il mercato, indire un bando pubblico e valutare a questo punto se lasciare in mano ai privati l'intero settore: è la proposta rivoluzionaria che Confindustria lancia alla Regione sul trasporto pubblico su gomma. «In questo modo», calcolano gli imprenditori, «la Regione risparmierebbe subito 15-20 milioni di euro l'anno». La proposta viene fatta alla luce dei tagli da Roma e dei contributi che la Regione si appresta a ridistribuire alla sue 3 società.

L'ultimo passo in ordine di tempo è di ieri mattina quando la Regione ha confermato all'Arpa che riceverà il contributo straordinario - attinto dai 15 milioni di euro dei Fas - per il rinnovo del parco rotabile e che consente alla società di riequilibrare i conti. Di contro, Gtm e Sangritana potranno contare anche quest'anno direttamente sui rimborsi extra più alti (8 euro a chilometro anziché 1,2 euro) che ricevono stabilmente dallo Stato perché coprono, sia pure su gomma, un servizio ferroviario (l'ex ferrovia Pescara-Penne e le corse sostitutive Sangritana). In ogni caso per Confindustria si tratta di uno spreco di risorse che non si verificherebbe se l'intera rete del trasporto pubblico locale (Tpl) fosse razionalizzata e gestita secondo criteri di efficienza, qualità e soprattutto trasparenza. «Basti pensare», ricorda Paolo Primavera, vice presidente Confindustria Abruzzo e presidente di quella di Chieti, «che in Abruzzo vengono rimborsati 6-7 milioni di chilometri, che in alcune tratte come la Pescara-Chieti circolano gli autobus di cinque società, e che la Regione paga Cda, consulenti, tecnici, autisti, dipendenti di tre società che svolgono le stesse funzioni. Se tutto questo aveva un significato politico, ora non ha più ragione di esistere di fronte a necessità economiche, funzionali e ai sacrifici che vengono chiesti ogni giorno agli abruzzesi».

Il processo di liberalizzazione secondo Confindustria deve iniziare da un piano di riordino, con l'individuazione di uno o più ambiti (zone), e quindi da un bando pubblico che preveda una società di trasporto (pubblica o privata), per ciascun ambito (una sola società nel caso di un unico, grande ambito regionale). «È in questo contesto che la Regione deve decidere se uscire dall'attuale mercato distorto delle sue società», aggiunge Primavera. L'associazione degli imprenditori guarda infatti con sospetto al progetto di fusione di Arpa-Gtm-Sangritana nel settore gomma anche perché esiste un problema di equiparazione degli stipendi dei dipendenti verso l'alto, verso cioè le buste paghe Sangritana: «Questo comporterebbe un buco nella spesa della Regione, e sarebbe un grave errore non considerarlo». «La Regione», conclude Primavera, «non può più svolgere un ruolo di arbitro e giocatore».

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