D'Alessandro: "Sveleremo questa truffa politica"
«La posizione di Chiodi è imbarazzante e tra qualche giorno sveleremo l'ennesima truffa politica». Camillo D'Alessandro (nella foto a destra), capogruppo in consiglio regionale del Pd, prende spunto dalla intervista del governatore sul Centro per tornare ad attaccare la tenuta della maggioranza e a chiedere al presidente di dimettersi dagli incarichi di commissario per la ricostruzione e per la sanità: «Noi lo attacchiamo con le bugie? E, allora, perché è sempre seguito il vuoto ai clamorosi annunci che ha fatto?».
Ad esempio? «Mi viene in mente quando all'inizio del suo mandato ha annunciato la rivoluzione meritocratica e i tagli ai costi della politica con il risultato di aver nominato non certo manager di fama nazionale ma in alcuni casi, persone non elette in consiglio regionale e rifugiatisi in comodi nidi di enti regionali, mentre non c'è stato nessun taglio degli enti, ma dopo oltre un anno, solo commissariamenti, circa 27 enti ancora commissariati».
Ma il deficit della Regione è comunque diminuito. «Chiodi sfrutta le manovre ereditate. Lui, dopo 15 mesi, non approva ancora alcun atto di programmazione sulla sanità: piano di rientro, piano sanitario regionale e piano di riordino della rete ospedaliera sono tutti vigenti e tutti approvati dal centrosinistra, quindi se la sanità si sta risanando almeno ammetta di chi sono i meriti».
Come fa ad essere sicuro che i fondi Fas sono stati bocciati da Roma quando nessuna Regione li ha ancora ricevuti? «Il governo nazionale li ha bocciati perché la Regione ha tentato, anche in quel caso, di sottrarre i fondi per feste, fiere ed altri mille rivoli, come segnalato da Roma, senza mettere in campo una strategia di rilievo per la ripartenza economica e facendo perdere mesi drammatici all'Abruzzo».
Torniamo alle bugie. «Chiodi pretende il bavaglio, a partire dal suo capogruppo Giuliante, perché ha paura del dibattito pubblico. Guida una coalizione divisa. Il fatto che il coordinatore pdl Piccone sforni due comunicati di tenore diverso dimostra quanto il centrodestra sia allo sbando. Ma Chiodi dimentica che le critiche di Giuliante, seguono quelle del deputato Carlo Toto, sempre del suo partito, oppure le dichiarazioni di Nasuti sullo sperpero di denaro al Vinitaly di Verona».
Ad esempio? «Mi viene in mente quando all'inizio del suo mandato ha annunciato la rivoluzione meritocratica e i tagli ai costi della politica con il risultato di aver nominato non certo manager di fama nazionale ma in alcuni casi, persone non elette in consiglio regionale e rifugiatisi in comodi nidi di enti regionali, mentre non c'è stato nessun taglio degli enti, ma dopo oltre un anno, solo commissariamenti, circa 27 enti ancora commissariati».
Ma il deficit della Regione è comunque diminuito. «Chiodi sfrutta le manovre ereditate. Lui, dopo 15 mesi, non approva ancora alcun atto di programmazione sulla sanità: piano di rientro, piano sanitario regionale e piano di riordino della rete ospedaliera sono tutti vigenti e tutti approvati dal centrosinistra, quindi se la sanità si sta risanando almeno ammetta di chi sono i meriti».
Come fa ad essere sicuro che i fondi Fas sono stati bocciati da Roma quando nessuna Regione li ha ancora ricevuti? «Il governo nazionale li ha bocciati perché la Regione ha tentato, anche in quel caso, di sottrarre i fondi per feste, fiere ed altri mille rivoli, come segnalato da Roma, senza mettere in campo una strategia di rilievo per la ripartenza economica e facendo perdere mesi drammatici all'Abruzzo».
Torniamo alle bugie. «Chiodi pretende il bavaglio, a partire dal suo capogruppo Giuliante, perché ha paura del dibattito pubblico. Guida una coalizione divisa. Il fatto che il coordinatore pdl Piccone sforni due comunicati di tenore diverso dimostra quanto il centrodestra sia allo sbando. Ma Chiodi dimentica che le critiche di Giuliante, seguono quelle del deputato Carlo Toto, sempre del suo partito, oppure le dichiarazioni di Nasuti sullo sperpero di denaro al Vinitaly di Verona».
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