Delitto Fadani, il tribunale conferma: "Spinelli resta libero"

Respinto dal Riesame il ricorso della procura contro la scarcerazione di Sante Spinelli, uno dei tre rom arrestati per l’omicidio di Emanuele Fadani. L'uomo non tornerà in carcere

TERAMO. Sante Spinelli, uno dei tre rom arrestati per l’omicidio di Emanuele Fadani, non tornerà in carcere. Il tribunale del Riesame ha respinto il ricorso della procura, confermando l’ordinanza di scarcerazione del gip Marina Tommolini. Il giudice per le indagini preliminari qualche settimana fa aveva accolto l’istanza presentata da Piergiuseppe Sgura, legale di Spinelli, scarcerando il giovane per mancanza di gravi indizi. Un provvedimento arrivato all’indomani della riconsegna della perizia medico-legale disposta dalla procura, perizia secondo cui Emanuele Fadani, imprenditore 38enne di Alba, sarebbe stato ucciso con un solo colpo, molto probabilmente un violento pugno alla testa, sferrato da uno dei tre rom indagati.

Di diverso avviso, naturalmente, la procura teramana. Nel preannunciare ricorso contro la scarcerazione, il procuratore Gabriele Ferretti, titolare del fascicolo con il sostituto Roberta D’Avolio, aveva sottolineato che "sotto un profilo giuridico non è stata un’azione individuale". Va precisato che il tribunale del Riesame, subito dopo l’applicazione della misura cautelare a carico dei tre rom, si era già espresso sul caso, respingendo la richiesta di scarcerazione e riconoscendo la necessità, proprio sulla base dei gravi indizi, della misura cautelare in carcere.

"Questa decisione del Riesame", è il commento dell’avvocato Sgura, "mi rende sereno. Ad esaminare il provvedimento di scarcerazione sono stati anche altri tre giudici". Per l’omicidio Fadani restano in carcere i cugini Danilo ed Elvis Levakovic. Quest’ultimo nel corso di un faccia a faccia con il pm D’Avolio ha detto di essere stato lui a colpire con un pugno la vittima.

Una ricostruzione che sarebbe stata confermata anche dalle immagini delle telecamere di sorveglianza della banca che si trova proprio davanti al pub in cui la notte dell'11 novembre scorso l’imprenditore di 38 anni venne ucciso durante una lite. E nei giorni scorsi dal Ris di Roma sono arrivati i risultati degli esami fatti proprio sul video. Il ritorno in libertà di Spinelli, che non ha nessun obbligo, ha sollevato le proteste di familiari e amici della vittima, che il giorno stesso della scarcerazione si sono incatenati in strada contro il provvedimento del giudice.

Nei giorni scorsi, intanto, il gip ha respinto la richiesta di archiviazione presentata dalla procura su cinque persone coinvolte nei danneggiamenti che avvennero all’indomani del delitto di Alba. In due occasioni ci furono cortei di protesta contro i rom, con lancio di sassi verso le loro abitazioni, in particolare nella zona di via Battisti e vicino alla stazione ferroviaria. Il giudice per le indagini preliminare ha rinviato gli atti al pm chiedendo nuove indagini sugli episodi che in quei giorni finirono sulle cronache nazionali. Per ben due volte, dopo l’omicidio dell’imprenditore, ci furono cortei e manifestazioni in una città blindata dalle forze dell’ordine.