Delitto Fadani, libero uno dei rom

Scarcerato Sante Spinelli. Il gip: non ci sono gravi indizi. Accolta la richiesta del difensore, restano in carcere in due. Ad Alba familiari e amici della vittima s’incatenano in strada

ALBA ADRIATICA. Il giudice scarcera uno dei tre giovani rom in carcere per l’omicidio di Emanuele Fadani. A tre mesi dal delitto di Alba Adriatica, Sante Spinelli, 25 anni, torna in libertà.

Ieri mattina il gip Marina Tommolini ha accolto la richiesta di scarcerazione presentata nei giorni scorsi da Piergiuseppe Sgura, il legale del giovane, per assenza di gravità indiziaria. Per l’omicidio Fadani restano in carcere i cugini Danilo ed Elvis Levakovic. Il provvedimento del gip arriva all’indomani della riconsegna della perizia medico-legale disposta dalla procura, perizia secondo cui Fadani sarebbe stato ucciso con un solo colpo, molto probabilmente un violento pugno alla testa, sferrato da uno dei tre rom indagati. Rom che non è Sante Spinelli.

Questa ricostruzione sarebbe confermata anche dalle immagini delle telecamere di sorveglianza della banca che si trova proprio davanti al pub in cui la notte dell’11 novembre scorso l’imprenditore di 38 anni venne ucciso durante una lite. «Aspettiamo le motivazioni della scarcerazione», ha detto l’avvocato Gabriele Rapali, legale della famiglia Fadani, «per capire e valutare». Nei prossimi giorni, intanto, dal Ris di Roma dovrebbero arrivare i risultati dei test sulla presenza di eventuali tracce biologiche sulle scarpe che Sante Spinelli e Danilo Levakovic indossavano la sera del delitto. Non ci sono quelle di Elvis Levakovic, che nel corso di un faccia a faccia con il pm Roberta D’ Avolio ha detto di essere stato lui a colpire con un pugno la vittima.

Il rom venne arrestato tre giorni dopo l’omicidio ed è molto probabile che proprio per questo le scarpe che indossava quella sera non siano mai state trovate e quindi sequestrate. I primi test fatti hanno acclarato la presenza di piccolissime tracce di sangue vicino ai lacci delle scarpe da ginnastica indossate da Danilo, mentre nulla è stato trovato sulle scarpe di Sante.
Gli esperti investigatori del Ris hanno poi visionato le immagini del delitto catturate dalle telecamere della banca che si trova proprio davanti al luogo in cui Emanuele Fadani è stato ucciso. Da quel video, diventato la prova più importante del delitto, sono stati estrapolati i fotogrammi che ritraggono i tre rom arrestati.

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