Delverde punta sulla Russia: «Portiamo qualità»

Il pastificio di Fara amplia la rete commerciale nell’Est e vara un nuovo format per educare i consumatori

FARA SAN MARTINO. I russi sono diventati di palato esigente, vogliono pasta di qualità. Anche se poi preferiscono mangiarla semplicemente con formaggio e pomodoro. Di questo se n’è fatta una ragione di business la Delverde, pastificio di Fara San Martino, che si estende sul mercato della federazione russa con un piano di commercializzazione che dovrebbe raggiungere circa 2mila punti vendita disseminati in dieci regioni. Da Mosca e San Pietroburgo a città meno conosciute (ma non meno popolose) di Nijnii Novgorod, Krasnodar, Ekaterinburg, Kazan, dove il prodotto made in Italy conserva il suo prestigio e quello agroalimentare del made in Abruzzo è considerato un’eccellenza.

Accompagnato da una campagna promozionale e di stampa importante (anche su pubblicazioni come Vogue e Glamour), nella quale spiccano le foto di Enrico Di Nenno della sorgente del fiume Verde, il progetto di investimenti di 4-500mila euro dovrebbe consentire la Delverde (30milioni di fatturato 2012) ha fare un salto del 30% nel mercato distributivo dell’Est, il terzo quanto a volumi per il pastificio di proprietà degli argentini Molinos Argentinos, dopo il Canada e gli Stati Uniti e seguito dal Centro Europa.

D’altra parte in Russia una confezione di 500 grammi di pasta costa circa 90 rubli, circa 2 euro e il mercato, dopo l’ingresso del Paese nell’Organizzazione mondiale del commercio, beneficerà di un atteso processo di liberalizzazione, per cui chi prima si organizza, prima potrà posizionarsi meglio.

Non è un caso poi che in Russia già vi sia la De Cecco, nostro pastificio leader che, forte di una fatturato dieci volte tanto quello di Delverde, ha acquisito da tempo una struttura produttiva, portando il suo know-how e appoggiandosi su una rete commerciale avviata per piazzare anche i prodotti made in Abruzzo.

«La nostra forza è il prodotto di qualità e in Russia ci mancava un’adeguata rete di collaboratori attraverso la quale potevamo espanderci», afferma Luca Ruffini, a.d. Delverde, convinto che l’offerta del prodotto premium possa adesso trovare riscontri. L’investimento porterà occupazione? «Per ora no», risponde, «di certo c’è che non abbiamo chiesto un’ora di cassa integrazione e questo in un periodo così difficile vuol dire già tanto». I primi contatti sono confortanti. Anna Lanzani, dell’ufficio marketing, spiega che il sito Delverde in lingua russa ha in due settimane raggiunto livelli di interazione superiori a quelli Usa.

Per far conoscere il prodotto “alla fonte”, Delverde ha portato a Fara una decina di rappresentanti della rete commerciale russa. Persone qualsiasi che dell’Abruzzo stanno apprezzando la “genuinità”, oltre che il clima.Chi le ha viste al lavoro, racconta che in casa loro si trasformano e danno il massimo quanto ad efficienza.

L’incontro al pastificio è stato anche occasione per presentare il “Pasta sommelier”, nuovo format Delverde per educare i consumatori a riconoscere una pasta di elevato livello qualitativo. Un tour gustativo per il mondo (già effettuato in Asia), in particolare Canada, Usa e Russia, che consentirà al pubblico di assaggiare la pasta proprio come i sommelier fanno con il vino e secondo un protocollo di degustazione studiato da nutrizionisti, chef, giornalisti enogastronomici. Peccato solo che in queste occasioni la pasta abruzzese sarà accompagnata da vino non abruzzese (Zonin). «Io ci ho provato e ci speravo», racconta Ruffini, «ma le cantine da me interpellate hanno alla fine creato problemi».©RIPRODUZIONE RISERVATA