«Depuratori caos e rischio petrolio»

La Goletta Verde lascia l'Abruzzo e il Molise: così la salute del mare è peggiorata

PESCARA. Lascia un lungo elenco di foci inquinate, due Bandiere nere - una assegnata alla Regione Abruzzo e l'altra all'amministrazione di Silvi - e un rinnovato allarme sulle ricerche petrolifere la Goletta Verde che ha appena lasciato il mare d'Abruzzo e del Molise. L'eredità della missione di Legambiente lascia aperti i grandi temi sull'inquinamento e di conseguenza sulla prevenzione ambientale. L'inefficienza dei depuratori e la loro cattiva gestione fanno da sfondo a una campagna di sensibilizzazione e di denuncia affinché si possa intervenire e fare meglio.

Le foci.
In Abruzzo colpisce il fatto che su undici punti in prossimità delle foci di fossi, fiumi e torrenti dieci sono risultati "fortemente inquinati" e uno solo "inquinato". L'anno scorso i punti critici erano stati nove. In Molise la sostanza non cambia perché in tutti i punti analizzati è stata riscontrata una concentrazione di sostanze inquinanti: dalle foci del fiume Biferno e del torrente Tecchio, a quelle del Trigno, del Saccione e del torrente Sinarca.

I depuratori.
«Il principale colpevole della forte contaminazione microbiologica rilevata nella acque marine molisane», punta l'indice Stefano Ciafani, responsabile scientifico Legambiente, «è l'insufficiente o l'inefficiente sistema di depurazione. Le analisi segnalano l'urgenza di interventi puntuali per salvaguardare il mare, le coste e la salute dei cittadini, iniziando dalla realizzazione e dal potenziamento degli impianti di depurazione, a partire dall'entroterra».

Le lacune nel servizio di depurazione sono confermate anche dai dati degli operatori del settore, a partire da quelli di Anea e Utilitatis. «Il 15% della popolazione molisana non è servita da un depuratore», fa il punto Mariassunta Libertucci, presidente Legambiente Molise, «e che nel 2010 ancora 50mila molisani non siano serviti da un sistema depurativo è un dato grave, che fotografa una situazione su cui si deve intervenire immediatamente».

Recinzioni.
Ma alla Goletta Verde non potevano sfuggire le polemiche che imperversano in questa parte di mare. In Abruzzo la legge salva recinzioni degli stabilimenti balneari ha fatto guadagnare alla Regione la Bandiera nera sinonimo di "nemico del mare" assegnata da Legambiente. L'altra Bandiera nera è andata all'amministrazione di Silvi per aver consentito la realizzazione del residence "Le Dune" a ridosso della spiaggia.

Petrolio e nucleare.
In Molise ha tenuto banco il tema delle autorizzazioni petrolifere in mare e della possibilità che vicino a Termoli sia realizzata una centrale nucleare. Argomenti che Legambiente boccia preferendo energie rinnovabili e lo sviluppo sostenibile. «Qui si concentrano 37 pozzi di petrolio, di cui 29 attivi, 3 piattaforme petrolifere, una concessione di coltivazione in mare. Nell'eventualità di un incidente, per le nostre coste non ci sarebbe scampo e la marea nera soffocherebbe anche le Tremiti», aggiunge la Libertucci. Legambiente vuole fermare il nucleare perché lo ritiene una scelta energetica insicura, inquinante, costosa e in declino. «Il futuro dell'industria deve essere nella green economy», conclude Stefano Ciafani. Goletta Verde se ne va. Per il prossimo anno si augura che diminuiscano almeno i punti inquinati.

© RIPRODUZIONE RISERVATA