Depuratori, Europa irritata: l'Abruzzo rischia una multa

Il commissario Caputi scrive a tutti i sindaci: provvedete alle opere

PESCARA. La Regione Abruzzo rischia una multa salata dall'Unione europea per il mancato rispetto della direttiva sul trattamento delle acque reflue. Il commissario unico straordinario del ciclo idrico Pierluigi Caputi ha scritto ai tutti i comuni abruzzesi e ai gestori del servizio idrico integrato per invitarli ad adeguare le reti fognanti e gli impianti di depurazione alle direttive della Ue.

«Come è noto», scrive Caputi, «lo stato italiano è stato deferito dinnanzi alla corte di giustizia europea nell'ambito delle procedure di infrazione sul mancato trattamento delle acque reflue urbane e il conseguente mancato rispetto degli obblighi previsti dalle direttive europee sulla gestione integrata della risorsa idrica e sulla qualità dell'acqua. Anche la Regione Abruzzo è coinvolta nel giudizio di fronte alla Corte di Giustizia».

Spiega Caputi che «la situazione è estremamente preoccupante, in quanto una eventuale condanna comporterebbe l'assunzione di grandi responsabilità dapprima per lo Stato italiano e a seguire per la Regione Abruzzo e i Comuni abruzzesi».

Il commissario Caputi ricorda che «il finanziamento dei sistemi fognanti e degli impianti di depurazione discende direttamente dalla bancabilità dei piani d'ambito. Una loro mancata applicazione o aggiornamento può comportare, in questo caso, problemi di responsabilità», pertanto il commissario invita i comuni a «riaprire il dibattito sulla loro definizione e applicazione». Caputi invita dunque a riconvocare le assemblee degli enti d'ambito e «laddove non è avvenuto si invitano i sindaci a valutare con attenzione e premura la possibilità di approvare le revisioni dei piani d'ambito, affinché sua possibile individuare le opere e rendere disponibili le somme necessarie per la loro realizzazione, al fine di garantire la qualità delle acque nella regione e evitare che la rivalsa in caso di condanna da parte dello stato italiano venga a ricadere sui comuni».

Il commissario straordinario si appella in particolare ai sindaci dei comuni più grandi di ogni ente d'ambito perché convochino le assemblee «per dare applicazione agli obblighi di aggiornamento del piano d'ambito».

In Abruzzo i deputatori sono circa 1200, ma solo 180 sono quelli dei comuni sopra 2000 abitanti. Negli ultimi controlli effettuati, il 25% degli impianti presentava irregolarità.

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