Di Maio guida la protesta contro il Gpl nel porto di Ortona

Prima l’incontro a Chieti sul credito e poi la passeggiata-corteo a Ortona: «Un referendum sugli impianti al porto»

ORTONA. Ortona a cinque stelle ieri pomeriggio, dove con l'arrivo del vice presidente della Camera dei deputati Luigi Di Maio si è registrato il pienone per dire no all'impianto di gpl da realizzare in area portuale. In cinquecento circa si sono riversate in piazza Della Repubblica per l'appuntamento "Pensieri in movimento - no gpl" organizzato dal locale M5S. Di Maio è arrivato con il camper del #iodicono sulla Passeggiata Orientale accompagnato dalla consigliera regionale Sara Marcozzi e accolto dal boato dei cittadini, ortonesi e non, pronti a plaudirlo. Dall'Orientale ha potuto osservare con esattezza il sito scelto per il deposito da 25mila metri cubi della società Seastock srl.

Poi ha iniziato la sua passeggiata lungo il centro cittadino, creando dietro di se una scia di persone che lo hanno seguito passo dopo passo, fin lungo corso Vittorio Emanuele e quindi Piazza della Repubblica. Qui ha preso la parola prima Sara Marcozzi, che ha rimarcato le questioni insite a suo modo di vedere nel progetto di realizzazione dell'impianto di stoccaggio di gpl. «C'è un problema di sicurezza», ha detto la consigliera regionale, per poi soffermarsi sulla vocazione del territorio ortonese che sono «il mare e il turismo, evidenziate con la deposizione in Comune di duemila firme ignorate da questa amministrazione». Poi la stilettata alla Seastock e quindi al gruppo Tosto, a cui la società fa capo: «Ho visto campagne a sostegno del sì al referendum costituzionale negli ultimi giorni da parte del gruppo Tosto (sulla pagina facebook ndc) che a mio avviso invece dovrebbe impegnarsi a proporre un referendum per chiedere agli ortonesi se vogliono l'impianto di gpl o no».

E’ poi stata la volta di Di Maio che non ha risparmiato critiche all'amministrazione comunale: «Mi sembra di capire che qui non c'è un'amministrazione che protegge i propri cittadini, per cui dobbiamo pretendere di essere interpellati attraverso un referendum comunale se veramente vogliamo decidere qualcosa. Dobbiamo creare una politica di sviluppo che generi lavoro».

Il discorso si è spostato sulla riforma costituzionale. «Il cambiamento passa anche attraverso il no ad essa», ha aggiunto il vice presidente della Camera dei Deputati che ha concluso: «Io sono sempre a disposizione per la città di Ortona».

In mattinata la giornata abruzzese di Di Maio era iniziata a Chieti, nell’auditorium Cianfarani, dove il vice presidente della Camera ha parlato dell’Italia, del futuro delle imprese e dei professionisti, del problema cruciale della corruzione e di un nuovo modello di sviluppo sostenibile ed eticamente accettabile. C’era anche Daniele Giangiulli, direttore generale Confartigianato: l’ente camerale si è messo al servizio degli imprenditori e dei cittadini, sotto la spinta dei pentastellati. I consiglieri regionali a 5 stelle, infatti, auto decurtandosi lo stipendio hanno raccolto più di 3milioni di euro da destinare alle imprese abruzzesi, per dar vita al modello del micro-credito.

Con un bando ad hoc da loro voluto, la Confartigianato ha vinto la possibilità di gestire i finanziamenti, un circuito economico di sostegno mirato, con tassi di interesse che non possono superare il 3,5 percento. Risorse destinate a 127 imprese abruzzesi, di cui già 24 da luglio scorso ne hanno giovato. «Noi siamo per la politica del “fare», ha commentato Giangiulli dai toni un po’ renziani, «al di là delle appartenenze politiche, stimiamo chi è attento alle esigenze delle imprese».

Un tavolo di confronto fruttuoso, a cui hanno partecipato pure la Marcozzi, i consiglieri comunali Ottavio Argenio e Manuela D’Arcangelo, Graziano Di Costanzo (direttore Cna Abruzzo) e l’imprenditore Gennaro Tornincasa, con tanti esponenti del movimento.

E quando la D’Arcangelo ha chiesto a Di Maio quale fosse il futuro dell’Italia, il vice presidente ha risposto: «Ci vorrebbe una cartomante. Innanzitutto bisogna tornare ad ascoltare i professionisti, la ripresa dell’Italia è più lenta che altrove. Occorre essere rappresentativi: sconfiggere la corruzione e l’ingerenza della politica in questioni che non le devono competere».

Alfredo Sitti

Edoardo Raimondi

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