Di Pietro: le alleanze? Vediamo i programmi

Mascitelli: non ci interessano le sommatorie di sigle. Attenzione agli astenuti Costantini: le nostre priorità sono quelle che Chiodi non ha affrontato

PESCARA. L'Italia dei Valori, in vista delle elezioni in Abruzzo, dice no al gioco delle alleanze e alla «logica della contabilità e della sommatoria di più sigle». Piuttosto intende confrontarsi con il «partito più grande, che non è il Pd, ma quel 42 per cento di cittadini che hanno scelto di astenersi».

Secondo Di Pietro e i suoi, solo con la condivisione di un programma di riforma e attraverso un reale confronto con la situazione attuale, sarà possibile «ricostruire un vero centrosinistra».

L'occasione per parlare delle elezioni regionali è l’assemblea programmatica del partito abruzzese, che si è svolta ieri al museo "Colonna" di Pescara. Presenti, tra gli altri, il leader dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, il senatore Alfonso Mascitelli, segretario regionale dell'Idv, il capogruppo in consiglio regionale, Carlo Costantini, e il parlamentare abruzzese Augusto Di Stanislao.

Il primo a parlare è proprio Di Pietro che si concentra sugli appuntamenti elettorali nazionali e regionali. «Il risultato nazionale del 2013», afferma il leader dell'Idv, «diventa determinante anche per poter dire la propria in merito alle candidature regionali e alle coalizioni. Noi vogliamo essere parte integrante del centrosinistra, ma deve esserci una forte identità programmatica. Se alle sigle si accompagna un programma condiviso», evidenzia Di Pietro, «noi siamo disponibili. Se invece vogliono i nostri voti per fare gli intrallazzi della prima repubblica che abbiamo visto in questi anni, allora se li facciano da soli».

Dunque, il programma al primo posto e solo dopo si potrà parlare di candidati. «Non ne facciamo una questione di nomi», sottolinea il presidente dell'Idv, «pur sapendo di avere persone di prestigio e di qualità in Abruzzo. E' come nella Formula Uno: non basta un buon pilota, ma ci vogliono una buona squadra e una buona macchina».

Subito dopo prende la parola il senatore Alfonso Mascitelli, coordinatore regionale del partito, le cui parole fanno eco a quelle di Di Pietro. «Non siamo interessati alla questione delle alleanze», afferma il Mascitelli, «i partiti che vogliono ricostruire il centrosinistra devono confrontarsi con la situazione attuale. Noi ci confronteremo col partito più grande, che non è il Pd, ma il 42% di cittadini che ha deciso di astenersi. Così si potrà costruire un nuovo centrosinistra, che certamente andrà oltre la foto di Vasto».

Dal lavoro allo sviluppo, dalla sanità alla ricostruzione dell’Aquila, il senatore sposta poi il dibattito sulle emergenze abruzzesi ed annuncia che il partito «continuerà la sue battaglie. Noi dell'Idv», dice Mascitelli, «dobbiamo avere la capacità di rimetterci in discussione e di saperci misurare con i problemi, con gli interessi e con le speranze della gente». Ribadendo il parere favorevole ad una conclusione anticipata dell'attuale legislatura, il capogruppo in consiglio regionale, Carlo Costantini, afferma che le priorità sono «tutte quelle cose che Chiodi non ha fatto ed in particolare il nuovo Piano sanitario regionale, perché», osserva l'esponente dell'Idv, «non c'è alcun equilibrio tra i tagli operati sul territorio e i livelli essenziali di assistenza». «Il sub commissario che ha sostituito Giovanna Baraldi avrebbe dovuto avere gli stessi poteri del suo predecessore e invece ha anche parte dei poteri di Chiodi, come, appunto, l'adozione di un nuovo Piano sanitario. Il Governo non si fida più di Chiodi», conclude Costantini, «ed ha deciso di commissariare il commissario». Nel pomeriggio parlando a Termoli, Di Pietro ha commentatole voci che dal Pd chiedono di chiudere con l’alleanza con l’Idv: «Ma dove vanno senza di noi? Noi vogliamo rilanciare il centrosinistra su una proposta politica e programmatica».

Lorenzo Dolce

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