Due discariche per macerie e rifiuti ma c’è spazio per il termovalorizzatore

Si riunisce la commissione Ambiente. Iacone alla Stati: la proposta di Avezzano resta.

AVEZZANO. Le macerie dell’Aquila e dei paesi terremotati a Valle Solegara, i rifiuti di Avezzano a Valle dei Fiori (Gioia dei Marsi). Sarà la riunione della sesta commissione consiliare Ambiente, presieduta da Alfredo Iacone (Pdl Nuova Alleanza), a decidere questo pomeriggio su apertura e destinazione delle due discariche.
Regione e Protezione civile hanno già previsto per buona parte dell’area di Valle Solegara l’arrivo delle macerie delle case distrutte dal sisma del 6 aprile, per cui l’opzione della commissione dovrebbe giocoforza ricadere sulla scelta della discarica consortile, già pronta nel territorio di Gioia. Una scelta obbligata, visto che già Valle Solegara aveva una capienza ridotta rispetto a quella di Valle dei Fiori, e visto che il Comune di Avezzano deve risolvere il problema del costosissimo smaltimento (attualmente i rifiuti vanno a Lanciano) entro la fine dell’anno.

La discussione si accenderà sicuramente anche sulla proposta del presidente Iacone di portare ad Avezzano il termovalorizzatore d’Abruzzo, impianto che risolverebbe il problema dello smaltimento in tutta la regione. Sulla candidatura di Avezzano a ospitare il termovalorizzatore l’assessore regionale all’Ambiente Daniela Stati aveva dato lo stop, ma su questo punto Iacone non rinuncia e anzi rilancia: «Daniela Stati svolge il suo ruolo di assessore regionale con competenza e profondo senso istituzionale, ed essendo l’assessore di tutti gli abruzzesi, e non solo dei marsicani, deve tutelare le esigenze di tutta la regione», ha replicato il presidente della commissione Ambiente. «Premesso questo, le aspirazioni dei singoli territori, tra i quali vi è il Comune di Avezzano, ad ospitare l’unico termovalorizzatore della regione sono del tutto legittime. Al momento della scelta la Regione e l’assessore all’Ambiente sapranno fare nel modo più opportuno quella migliore per l’intera regione». La proposta di Iacone, insomma, è tutt’altro che messa da parte.