E’ tempo di Imu e Tasi ecco chi deve pagare

Entro il 16 bisognerà versare il saldo ai Comuni, per i proprietari della prima casa sarà l’ultima volta, dal prossimo anno il balzello resterà per le abitazioni di lusso

PESCARA. Tutti in fila allo sportello. La scadenza per pagare il saldo delle tasse sulla casa è fissata al 16 dicembre: Tasi e Imu soprattutto, per qualcuno anche la Tari, ma in questo caso i Comuni seguono strade diverse. Per le attese tredicesime sarà una sensibile sforbiciata. Secondo le associazioni dei consumatori Adusbef e Federconsumatori oltre l'85% della mensilità in più sfumerà in tasse (a partire da Imu e Tasi), bolli e rate del mutuo. Per il cenone, dicono pessimisticamente le due associazioni, solo 5,2 dei 34,4 miliardi del monte tredicesime, se ne andranno in spese “piacevoli” come il cenone.

Per molti però. il bollettino Tasi sarà anche l’ultimo compilato. Lo sarà almeno per coloro che hanno solo la casa di proprietà e che il governo Renzi ha dispensato «per sempre», dal pagamento della Tasi a partire dal 2016. Così almeno è scritto nella Legge di Stabilità varata dal Consiglio dei ministri, approvata dal Senato e ora all’attenzione della Camera.

Per ora però restano le regole del 2015. Quindi le tasse sulla casa continuano a interessare anche l'abitazione principale, i terreni agricoli e i macchinari delle imprese (gli imbullonati) secondo le regole che vigevano al momento del pagamento dell’acconto. Per le aliquote i contribuenti dovranno tenere conto delle delibere approvate dai Comuni entro il 30 luglio scorso, termine ultimo per la chiusura dei bilanci preventivi locali per il 2016. In assenza di una delibera valida approvata entro quella data bisognerà fare riferimento alle decisioni dello scorso anno. In questo caso, se non è cambiato nulla nella proprietà dell’immobile, sarà sufficiente segnare a saldo quanto si è pagato in acconto. Diversa è la situazione se il Comune ha approvato entro il 30 luglio una delibera che cambia le aliquote. Può avere per esempio aumentato la Tasi sull'abitazione principale o può averla ridotta. In questi casi, occorrerà calcolare l'imposta complessiva sull’intero anno in base alla nuova aliquota, e sottrarre quanto già versato a giugno.

Ma chi è chiamato a pagare? Per l’Imu, imposta patrimoniale sugli immobili, sostitutiva dell’Ici, paga il proprietario o comunque il titolare di altro diritto reale (usufrutto, uso) sull’immobile. Non coinvolge in alcun modo eventuali occupanti diversi da questi soggetti (come per esempio inquilini , comodatari). Grava sulle seconde case oltre che sugli immobili ad uso diverso dalle abitazioni (fondi, negozi) e sulle aree fabbricabili. Le prime case, intese come case di abitazione, sono esenti escluse quelle di lusso, le ville i castelli. Il pagamento si esegue con modello F24. Sui siti dei Comuni si trovano non di rado programmi che eseguono, con l’immissione di alcuni dati, sia il calcolo che la compilazione del modello F24. La Tasi, la tassa sui servizi indivisibili, dal 2014 sostituisce la maggiorazione della Tares e che è andata di fatto a sostituire l’Imu sulle prime case (di abitazione). Paga il possessore dell’immobile, proprietario o titolare di altro diritto di godimento (usufrutto, uso). Se l’immobile fosse occupato da persona diversa dal possessore (tipico esempio l’inquilino in un contratto di affitto), a quest’ultimo potrebbe spettare parte del pagamento, decisa dal Comune tra il 10 e il 30% dell’imposta totale. Gli immobili colpiti sono quelli previsti dalle delibere comunali, che devono però rispettare il criterio secondo cui Imu + Tasi non devono superare i tetti di legge delle aliquote Imu maggiorati dello 0,8 per mille totale. Il pagamento si esegue con modello F24 o con apposito bollettino postale.

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