la storia

Eddine ce l’ha fatta: da “vu cumprà” a ingegnere in Francia

Marocchino, a 7 anni vendeva tovaglie d’estate a San Salvo. Domenica scorsa a 24 anni è voluto tornare per salutare gli amici

SAN SALVO. Ha raggiunto la riva del mare e respirato profondamente e a lungo la brezza marina. L'odore di salmastro era una delle cose che mancava di più a Salah Eddine Bensalim, 24 anni, di Casablanca. Domenica ha rifatto scorta di ricordi. Perché Eddine, oggi ingegnere elettronico residente a Parigi, ha vissuto a lungo a San Salvo. E' stato uno dei più giovani "vu cumprà" della riviera. La sua è la storia di un riscatto sociale che riempie il cuore di speranza.

Quando è arrivato in Abruzzo, Eddine aveva solo 7 anni. Tanti riccioli scuri e tanta voglia di giocare. Per lui, come per tanti bambini nord africani, la spiaggia di San Salvo è diventato un luogo di lavoro. Insieme al padre, vendeva strofinacci e tovaglie per la cucina. In tanti ricordano ancora gli occhi scuri di Salah Eddine e quel sorriso che conquistava le mamme.

Non si lamentava mai Eddine. A 9 anni ha cominciato a vendere da solo diventando una “figura fissa” delle estati sansalvesi. Ha continuato a fare il “vu cumprà” per anni. Nessuno sapeva che in inverno Eddine studiava. Il piccolo venditore di strofinacci e tovaglie si è trasformato in uno studente lavoratore. Durante le vacanze tornava sulla spiaggia di San Salvo per guadagnare, pagarsi gli studi e aiutare la famiglia. Dopo il diploma si è iscritto alla facoltà di Ingegneria a Parigi. In quattro anni si è laureato.

Domenica scorsa i sansalvesi che hanno raggiunto la spiaggia hanno ritrovato Eddine, oggi uomo e affermato professionista. Nonostante la giovane età. Eddine ha già un posto di prestigio a Parigi.

«La sua pelle ora è molto più chiara della mia tanto che io sembravo il marocchino e lui l'europeo», racconta sorridendo l'ex deputato ed ex sindaco Arnaldo Mariotti. Lui Eddine lo ha visto crescere: «Domenica ci ha abbracciati affettuosamente, e poi ci ha rivelato di essersi laureato in ingegneria elettrica».

Eddine lavora per una società francese che costruisce grandi impianti. Ora i suoi occhi non sono più tristi, ma fieri ed orgogliosi dei traguardi raggiunti. San Salvo è rimasta nel suo cuore. Il desiderio di rivedere quel mare a cui aveva affidato i suoi sogni di bambino era troppo forte. Domenica è partito da Parigi diretto a Casablanca per assistere alla grande festa del sacrificio dell'agnello. Una festa tradizionale del suo Paese. Durante il viaggio si è fermato a San Salvo per salutare chi lo aveva conosciuto "bambino vu cumprà" ed in qualche modo l'aveva accolto e cresciuto. Ha scattato foto e selfie con i suoi vecchi amici. «Ci siamo fatti una foto insieme, ci siamo scambiati il numero di telefono, siamo diventati amici su facebook, ci siamo dati appuntamento nel mondo», conferma l'ex primo cittadino di San Salvo.

Salah Eddine Bensalim si è fermato a lungo a guardare il mare ammettendo che gli manca l'aria di San Salvo e i sansalvesi. «In Francia sono gentili ma non sono come gli italiani. Non sorridono e sulla metropolitana ognuno è solo con il suo giornale o libro da leggere», ha raccontato Eddine.

Prima di ripartire per il Marocco ha voluto rivedere anche alcuni amici della vallata del Trigno. «Conserverò nel cuore e nella mente "l'aria" di questa terra e di questa civiltà basata sull'accoglienza e sulla solidarietà». Eddine ha vinto, sconfiggendo con il sorriso e tanta buona volontà una sorte avversa.

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