<font face="Arial" size="2">il nuovo piano sanitario</font>

«Efficienza e rispetto dei pazienti»

Di Stanislao: la riabilitazione si farà nelle strutture pubbliche

PESCARA. «La sanità non è solo un bene. La sanità è un diritto». E’ il manifesto che il presidente dell’Agenzia sanitaria, Francesco Di Stanislao, chiamato dal presidente Del Turco il «dottor Kildare», presenta prima di avventurarsi tra dati e discipline mediche, del nuovo piano sanitario. Prima questione è la deospedalizzazione, ossia l’evitare che i cittadini abbiano come unico punto di riferimento l’ospedale. «Ma attenzione», osserva Di Stanislao, «i ricoveri non diminuiranno, anzi i cittadini che hanno necessità di cure avranno una scelta più ampia.

Ci sarà ad esempio, l’incremento dei ricoveri complessivi passeranno dagli attuali 10.532 ai 11.769. mentre residenziali dedicati agli anziani avranno un incremento dagli attuali 4.052 ai 5.714». Le cifre sono presentate con la proiezione di slide, con la conferma che i ricoveri ospedalieri subiranno una diminuzione da 6.480 a 6.055. Altra novità che Di Stanislao annuncia è il potenziamento della medicina sul territorio, che se davvero partirà, allora la deospedalizzazione e quindi i costi subiranno un calo. «Il nuovo piano prevede un aumento del numero dei ricoveri alternativi, quelli destinati ad anziani, alla riabilitazione, ai disabili, ricoveri psichiatrici e hospice».

La slide annuncia, infatti che in futuro saranno 5.714 contro i 4.052 attuali. Altro capitolo, forse quello socialemente più significativo del piano è il raddoppio delle residenze per anziani da 1.006 a 2.600 unità. La sanità del futuro, come la vede Di Stanislao è un insieme di efficienze e partecipazione. La parola d’ordine per l’efficenza è il concetto di rete, dove neurologia, cadiologia, ematologia, trapianti e nefrologia; dovranno essere rivoti verso all’utente, quindi non più centri isolati l’uno dall’altro ma dovranno cooperare per il bene del paziente. L’altra parola d’ordine sarà «coinvolgimento», in particolare a favore di quei pazienti che Di Stanislao definisce i «più fragili», ossia persone non solo anziane ma anche giovani che non sanno orientarsi nella nuova riorganizzazione.

Per loro ci sarà un interlocutore unico che sarà come un tutor che creerà le condizioni per il migliore percoso assistenziale. Dal punto di vista programmatico, inoltre, il piano si prevede di riallineare quello sociale a quello sanitario, attualmente sfasati di un anno. «Avevamo detto», sottolinea con orgoglio l’assessore regionale alla sanità, Bernardo Mazzocca, «che in cinque anni di governo avremmo riformato un sistema di regole per la sanità e dopo due anni di lavoro, difficile e faticoso, presentiamo una lunga serie di provvedimenti coerenti con le nostre promesse». A Mazzocca preme anche l’aspetto politico ricordando che la presentazione del piano sanitario rispetta «gli impegni presi con gli elettori, con i cittadini abruzzesi, con il presidente e con la maggioranza». E’ un «piano di garanzie», osserva infine Di Stanislao, «per la salute non solo dei cittadini, ma anche degli operatori e dei fornitori della sanità». (m.p.)