ELEZIONI COMUNALIRischio di rinvio a Chietisbagliato il nome di un candidato Idv

La Commissione circondariale sbaglia sui manifesti il nome di un candidato dell’Idv. Indica Florenzo Coletti come "Francesco". Possibile ricorso al Tar

CHIETI.  Un nome sbagliato sul manifesto fatto dalla Commissione elettorale circondariale. Si tratta di un candidato della lista dell’Idv, Florenzo Coletti, 30 anni avvocato, che è stato indicato erroneamente come Francesco Coletti. Una svista che la Commissione ha fatto correggere con una pecetta, ma solo in alcuni manifesti. In molti altri, infatti, il candidato appare ancora come «Francesco». L’errore, che lede il principio che ogni candidato deve avere a disposizione almeno 15 giorni di campagna elettorale, rischia di bloccare la macchina elettorale e far slittare le elezioni comunali. Nelle questioni elettorali, come dimostrano anche le cronache nazionali, la forma è sostanza e anche un dettaglio può creare enormi problemi.

A Chieti il rimedio all’errore, apponendo una pecetta sul nome sbagliato, è stato peggio della svista. Se qualche manifesto è stato corretto molti altri non lo sono. La vicenda è stata tenuta segreta complice anche la complessità della macchina elettorale. I manifesti ufficiali dei candidati sono di emanazione della prefettura, il carattere dei nomi è abbastanza piccolo e, se non bastasse, i manifesti sono per lo più sistemati in alto sugli spazi elettorali. Tutti i 600 candidati una sbirciatina se sono concessa per vedere il proprio nome stampato sotto il simbolo elettorale. Florenzo Coletti così si è accorto che alcuni manifesti erano giusti e altri erano sbagliati. Ora sia il candidato dell’Idv sia il partito possono rivalersi, chiedendo la nuova pubblicazione delle liste facendo slittare la data del voto.

Florenzo Coletti visto l’errore lo ha segnato, insieme al rappresentante di lista dell’Italia dei Valori, al prefetto di Chieti, Vincenzo Greco. Tre giorni fa dalla prefettura è arrivata una nota dove si parla di «errore materiale» sanato dalla «pecetta», chiudendo così l’episodio. I dipietristi hanno voluto approfondire la questione ed hanno consultato la legge elettorale. «La norma», spiegano al direttivo provinciale e regionale dell’Idv, «dice chiaramente che il candidato deve beneficiare di almeno 15 giorni di propaganda sui manifesti ufficiali. In questo caso non è avvenuto. Siamo ad una settimana dal voto e in tante zone sui manifesti c’è ancora il nome sbagliato». A questo punto può scattare un ricorso al Tar. Il candidato per ora medita cosa fare, mentre l’Idv riflette se sia il caso di bloccare il voto. «Siamo contrari allo stop», dicono, «ma l’errore va sanato». Se candidato e partito nicchiano, il problema rimane lo stesso.

Ogni singolo cittadino può entro 30 giorni fare ricorso. Se poi il ricorso è accettato dal Tar le elezioni rischiano di essere invalidate. I dipietristi non desistono e puntualizzano una richiesta al prefetto Greco. «Almeno rimmettiamo in nome giusto di Florenzo Coletti a tutti i manifesti, a tutela dei candidato e, soprattutto, della correttezza del voto».

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