Enti regionali, nuova infornata

Oggi vertice del Pdl, domani le nomine vanno in Consiglio.

PESCARA. Ricomincia oggi il confronto nella maggioranza sulle nomine negli enti strumentali regionali, parte delle quali domani andranno in Consiglio regionale. Sul tavolo della commissione istituita dal Pdl (i componenti sono il governatore Gianni Chiodi, il capogruppo Pdl alla regione Gianfranco Giuliante, i coordinatori provinciali Andrea Pastore, Paolo Tancredi, lo stesso Giuliante e Mauro Febbo) le nomine per il Ciapi, le Adsu, le Ater, e soprattutto la Fira, la più attesa tra queste ultime nomine, anche perché la finanziaria oggi commissariata sarà destinata a cambiare pelle. Nelle intenzioni dell’esecutivo la Fira dovrà cedere le competenze su sanità e attività produttive, e funzionare esclusivamente da finanziaria regionale, tornare cioè a fare il lavoro per cui era nata. Un capitolo che rinfocolerà la polemica tra maggioranza e opposizione.

Questa mattina l’Italia dei Valori convoca a Pescara una conferenza stampa nel corso della quale il coordinatore regionale Alfonso Mascitelli e il capogruppo Carlo Costantini presentaranno una proposta di legge per l’abolizione proprio delle Ater e dell’Aret (i vecchi enti di gestione delle case popolari). «Si tratta di una ulteriore risposta concreta e operativa all’inerzia di Chiodi e del Pdl, oltre che all’ordine del giorno del prossimo Consiglio regionale, nel quale il Pdl ha inserito un fiume di nomine e di incarichi da attribuire», dicono i due esponenti dipietristi. Il Pd aveva già criticato l’iter delle nomine, all’indomani di quelle delle aziende regionali di trasporto Arpa, Gtm e Sangritana. «Il presidente Chiodi aveva promesso la drastica riduzione del numero di enti strumentali e soprattutto una rivoluzione meritocratica, con l’obiettivo dell’abbattimento delle spese.

Ma alle parole non sono seguiti i fatti, o meglio ancora all’approvazione della Legge 4/2009 è seguito l’esatto contrario», ha spiegato il capogruppo Pd in regione Camillo D’Alessandro. Gli articoli 1 e 2 della Legge 4 in materia di riordino degli Enti regionali prevedono infatti che la «Regione provveda al riordino delle società controllate e partecipate dalla regione», con atti ispirati a «criteri di economicità, efficacia ed efficienza e nel rispetto delle norme contenute bella legge. Il tutto seguendo l’obiettivo del contenimento e della razionalizzazione della spesa pubblica». È proprio la legge 4, l’unica vera legge di riforma approvata nei sei mesi di vita di questo consiglio regionale, il nodo della polemica. A giorni scadono i sei mesi previsti dal testo per approvare le singole leggi di riordino degli enti, ma le vicende del terremoto prima, il disaccordo nella maggioranza dopo, ne hanno impedito la stesura.

L’appuntamento col consiglio regionale è per domani. L’assemblea dovà approvare la nomina dei 4 componenti del Corecom, i 5 revisori dei conti dell’Arssa (tre effettivi, due supplenti), 2 rappresentanti della Consulta regionale per lo sport, 3 esperti per il Comitato di coordinamento per la valutazione dell’impatto ambientale, i 3 membri del Cda del Ciapi, i membri di quattro consorzi di Bonifica, il cda delle Adsu dell’Aquila, Chieti, Teramo; i 4 componenti di ciascun cda delle Ater di L’Aquila, Chieti, Pescara, Teramo, Lanciano/Vasto, infine il commissario dell’Aret.