Erodiani, il capo è pronto a parlare

L'agente di scommesse nega di essere il capo dell'organizzazione. I legali: «E' pronto a collaborare con i magistrati. Mai truccato partite del Pescara». Spuntano nuove telefonate sui soldi


PESCARA. Vuole parlare. Il pescarese Massimo Erodiani, a capo dell'organizzazione capace di truccare le partite di serie B e Lega pro, vuole raccontare la sua verità sul calcioscommesse: in carcere si prepara a un interrogatorio «lungo».
Mercoledì, ore 12, tribunale di Cremona: Massimo Erodiani, dicono gli avvocati Giancarlo De Marco e Paolo D'Incecco, è pronto per un interrogatorio «più lungo, più articolato, più particolareggiato».

VUOTARE IL SACCO Dopo le prime ammissioni già fatte al gip Guido Salvini, l'ex portiere di calcio a 5 a Raiano e Paglieta e agente di scommese, titolare di una sala giochi in via Tommaso da Celano a Pescara e di una tabaccheria a San Giovanni Teatino, vuole raccontare «gli elementi specifici» di ogni vicenda anche al pm Roberto Di Martino, perché lui, Erodiani, ritenuto il capo dell'organizzazione, le conosce: «Sì, le conosce», confermano gli avvocati che mirano a smontare il suo ruolo di capo.
«Erodiani», dicono De Marco e D'Incecco, «non aveva i contatti necessari con i giocatori per truccare le partite. Questi contatti erano di Marco Pirani e altri».

PESCARA SENZA TRUCCHI
I legali non nascondono che le partite sono state truccate: «Ma il Pescara non c'entra», dicono smentendo le intercettazioni telefoniche che documentano di un abboccamento con i biancazzurri e tirano in ballo un misterioso «Sebastiano». Questa è la telefonata del 23 febbraio scorso (progressivo 2393).

LA TELEFONATA SMENTITA
Erodiani: Secondo problema...
mi chiama Gianfranco (Parlato Gianfranco...ndr).
Pirani: Eh.
Erodiani: Mi dice..ma tu puoi fare qualcosa quaggiù da te? Gli ho detto perché? Perché loro sono disposti a venire a perdere: chi viene qui a Pescara è disposto a venire a perdere. Quanto vuoi?
Gli ho detto: Gianfra, loro chiedono cento (centomila euro, ndr).
Pirani: Ma non ce pensa nemmeno, non ce pensa.
Erodiani: Aspetta, aspetta.
Io mi sono mosso: la società del Pescara è irraggiungibile... dicono persone che sono vicine che queste cose non le fanno.
Pirani: Mm.
Erodiani: Ok?
Pirani: E glie fa solo onore.
Erodiani: Ok... non so fino a quanto è vero perché m hanno detto che mo Sebastiano che è il d.g. (direttore generale, ndr) è attaccato a Lotito...
Sappiamo che Lotito quello che fa.
Pirani: Se ti hanno detto così evidentemente non vogliono far sapere: c'hanno i loro canali.
Erodiani: Bravissimo.
Pirani: Eh.
Erodiani: Quindi io se non, se non vengo presentato non posso presentarmi perché dice chi cazzo sei: Tu.. pincopallino qualunque.
Pirani: Eh.
Per De Marco e D'Incecco, «il Pescara non c'entra niente».

100 MILA EURO DI DEBITO
E gli strozzini di Pescara citati dalla moglie di Paoloni? «Non ci risulta», dicono gli avvocati.
Secondo il gip, «anche gli scommettitori, naturalmente, assumono una sorta di rischio d'impresa, e cercano di garantirsi con assegni, generalmente sottoscritti dagli stessi giocatori corrotti. Si parla in continuazione di assegni, spesso privi di copertura, o di fideiussioni».
Ma gli avvocati sostengono che Erodiani «si è ritrovato nel meccanismo soltanto per recuperare un credito da più di centomila euro contratto dal calciatore della Cremonese Marco Paoloni. Se Erodiani non avesse pagato il debito a sua volta contratto con l'agenzia di scommesse, la casa madre gli avrebbe ritirato la licenza».

LA TELEFONATA
Un debito da più di centomila euro che spunta anche da intercettazioni inedite: il progressivo 925 ripercorre un colloquio tra Erodiani e Michela Spinelli, moglie di Paoloni.
Spinelli: Scusa quindi quanto sarebbe?
Erodiani: Eh Miche', io te lo dico però tu mo' a me mi deve
Spinelli: Che è aspetta un attimo... no perché non è possibile Max... cioè, io adesso casco proprio dalle nuvole perché è vero che io chiesto cento (100 mila euro, ndr) ma sono tutti e cento per voi?
Erodiani: Allora, io, no scusami non ho sentito l'ultima frase che mi hai detto.
Spinelli: Sono tutti e cento per voi?
Erodiani: Eh praticamente sì, per voi, per me, no per voi, per me.
Spinelli: Eh vabbè, pensavo pure per Marco.
Erodiani: No, Marco, Marco è altro discorso: una parte di quei soldi sono io che devo girare a Marco perché io ho fatto degli assegni a Marco. Ho coperto dei pagamenti delle agenzie perché lui giustamente mi ha detto ti ho fatto conoscere io Marco mi prendo la responsabilità ma non è, Miche', a me devi dare, a me.
Spinelli No, ma dico, fino adesso non ti sono arrivati, cioè da quando ci siamo visti, da gennaio, in un mese non ti è arrivato niente. Non ti son arrivati, nessun, niente da noi?
Erodiani: Niente.
«Una pausa di silenzio in quanto Michela resta senza parole», annota il gip
Spinelli: Niente.
Erodiani: Niente, ma anzi: io non lo so, ma io gli ho mandato pure dei soldi a Marco che gli serviva per fare la pratica a te, tremila euro.
Spinelli: Mm. Erodiani: Questa la sapevi?
Dopo l'interrogatorio di mercoledì, la difesa si prepara a chiedere la scarcerazione per Erodiani.

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