Gianna, la regista “giramondo” partita da Roseto

Tutto è iniziato con la laurea a Modena e l’Erasmus Appassionata di teatro e viaggi, si è affermata in Germania

ROSETO. Una passione innata per il teatro e i viaggi, supportata da una solida formazione linguistica, hanno disegnato il futuro di Gianna Formicone, 34 anni rosetana, oggi affermata regista in Germania.

Circa nove anni fa ha ultimato i suoi studi ad Augsburg, 70 chilometri da Monaco di Baviera, con il progetto Erasmus. E qui si trova ancora oggi – con una permanenza intervallata da varie esperienze in giro per il mondo – dove lavora al Sensemble Theater come regista, ruolo cui è approdata dopo aver svolto negli anni altri incarichi come tecnico luci, assistente, aiuto regista.

Nel suo nuovo ruolo ha già diretto “Vater Mutter Geisterbahn”, “Annabelle” e appena qualche settimana fa l'ultimo lavoro “Oleanna”: un successo di pubblico e critica con i media locali che hanno sottolineato il lavoro della regista italiana.

«In quest'opera è descritta una situazione abbastanza comune nelle Università», racconta la giovane regista, «una studentessa chiede al suo professore un consiglio per la tesi; lui cerca di aiutarla ma poi tutto va fuori controllo. In “Oleanna” è descritto un gioco di potere: lo scrittore americano David Mamet mette in risalto il problema delle molestie sessuali, il rapporto studenti-insegnanti e le conseguenze della mancanza di comunicazione». E la carriera di Gianna Formicone inizia proprio con l'Università, nel suo caso quella di Modena dove ha studiato Lingue e culture europee seguita dalla specializzazione in progettazione delle attività culturali. Quindi l'Erasmus ad Ausburg dove prepara la tesi sul primo tirocinio fatto in teatro con lo spettacolo “Il giro del mondo in 80 giorni”.

«Dopo ho deciso di rimanere in Germania e ho fatto altri tirocini in teatro come assistente alla regia per diversi teatri di Augsburg», racconta ancora la giovane, «ma dopo aver finito l'Università sono andata sei mesi in Nuova Zelanda e lì ho viaggiato lavorando per mantenermi».

In quel momento il suo scopo era quello di farcela da sola, così dalla Nuova Zelanda ha volato fino a Oakland, dove si è mantenuta facendo la cameriera in un bed and breakfast, quindi di nuovo in Nuova Zelanda nella Isola del sud «dove ero l'unica straniera», poi Thailandia infine il rientro ad Ausburg.

«Quando sono tornata in Germania ho iniziato a lavorare più intensamente in teatro», ripercorre le sue tappe Gianna Formicone, «e nel 2012 ho fatto la mia prima regia. Da allora ho messo in scena otto spettacoli, tra cui il progetto “teatro in 24 ore”: abbiamo messo su in appena un giorno, una serata di teatro. Eravamo quattro gruppi: registi, attori e autori si sono incontrati e nel giro di 24 ore lo spettacolo è stato scritto, provato e portato in scena. È stata una esperienza molto difficile ma molto interessante».

Nel frattempo ha avuto modo di fare un “salto” in Canada, a Toronto e in America, Los Angeles e poi anche a Carrara dove ha ricevuto borse di studio per prendere parte a corsi di formazione per registi a livello internazionale. «Ho cercato anche di fare un progetto di teatro con uno spettacolo per bambini in Italia», dice ancora la giovane regista, «purtroppo dopo due anni di lavoro mi sono resa conto che non era possibile perché mancavano le risorse finanziarie, così ho dovuto abbandonato il progetto, ma sono contenta di averci provato. Mi piacerebbe tantissimo riuscire a portare qualcosa su un palco in Italia:vedremo se magari si creerà la possibilità».

Nel frattempo è in programma il calendario delle attività per il 2016. «La prossima produzione sarà uno spettacolo di teatro per bambini per il Teatro Comunale di Augsburg e per il Sensemble», anticipa Gianna, «uno spettacolo che racconta la storia di un'amicizia fra tre uomini e del loro rapporto con le rispettive compagne la loro amicizia. Per la prossima stagione teatrale sono in programma una regia a Ulm, un progetto internazionale con adolescenti per il Festival di Brecht, una produzione di nuovo a Basilea e due produzioni di regia a Augsburg e tutto quello che ancora verrà».

Federico Centola

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