Gli abruzzesi spendono di più in auto e tv

Dati in controtendenza rispetto alla media nazionale, i redditi più alti nell'Aquilano

PESCARA. Sono i beni durevoli come auto ed elettrodomestici a «salvare» il mercato dei consumi in Abruzzo. Grazie anche alla spinta degli incentivi, la spesa in questo settore sale del 3,4%. Lieve l'aumento del reddito: ciascun abruzzese guadagna 14.676 euro (+0,6%).

L'analisi sul consumo dei beni durevoli è stata effettuata dall'Osservatorio Findomestic banca controllata al 75% da Bnp Paribas. La fotografia dell'Abruzzo è di una regione in controtendenza rispetto ai dati nazionali (-2,2%), segno che si preferisce investire (più che spendere per sè o per lo svago) per necessità e approffittando degli incentivi.

Si spiega così, ad esempio, l'aumento degli acquisti di elettromestici e autovetture (non per i motoveicoli). In Abruzzo, comunque, di fronte alle difficoltà economiche, affiorano nuove forme e iniziative di consumo come la banca del tempo, il car pooling (l'auto collettiva per andare, ad esempio, al lavoro) e i gruppi di acquisto solidali (Gas). Un altro dato che emerge è sul fronte dei redditi. Secondo l'Osservatorio Findomestic la provincia dell'Aquila conferma il primato nel reddito pro capite (15.070 euro), seconda è quella di Chieti, terza Pescara, ultima Teramo.

La spesa complessiva.
L'Osservatorio fa notare come la spesa complessiva per l'acquisto di beni durevoli si sia attestata a 1.326 milioni di euro (+3,4% rispetto ai 1.281 milioni del 2009) e che la performance diverge positivamente dal risultato nazionale, il quale evidenzia un calo medio del 2,2%.

I settori.
Il comparto auto e moto costituisce la principale voce di spesa delle famiglie abruzzesi con 484 milioni di euro per l'acquisto di auto nuove (+4,7%) che corrispondono a 885 euro per famiglia, 278 milioni per l'acquisto di auto usate (+4,7%) che corrispondono a 509 euro e 48 milioni di euro (-11,4%) per l'acquisto di motoveicoli, che rappresentano una spesa per famiglia pari a 88 euro. «Un'altra variabile importante sul fronte dei consumi in Abruzzo è rappresentata dall'acquisto di mobili per la casa», affermano a Findomestic Banca. Questo perché il comparto chiude l'anno con un risultato migliore rispetto a quello del 2009 (+2,2%) e sostanzialmente in linea con la crescita media a livello nazionale (+3%). Complessivamente, gli abruzzesi hanno speso 322 milioni di euro nell'acquisto di mobili per la casa.

Per l'acquisto di elettrodomestici, i dati evidenziano una forte crescita: lavastoviglie, frigorigeri e lavatrici hanno registrato un aumento del 6,8% anche superiore alle media nazionale (+4,7%) con una spesa complessiva di 83 milioni di euro.

La crescita percentuale nell'acquisto di elettrodomestici «bruni» (lettori dvd, tv al plasma, navigatori satellitari) è stata pari al 6,8% (media nazionale +8,8%) con una volume complessivo di acquisti pari a 80 milioni. In contrazione rispetto al 2009 il settore dei prodotti informatici: 31 milioni di euro, pari a una contrazione del -3,3% contro una media nazionale del +3,1%.

I guadagni.
Il reddito pro capite disponibile evidenzia una leggera crescita rispetto al 2009 (+0,6%) attestandosi a 14.676 euro, sostanzialmente in linea con l'andamento medio nazionale (+0,8%), ma con un posizionamento superiore rispetto all'area geografica di riferimento del Centro-Sud (13.112 euro).

«La distribuzione del reddito pro capite non mostra grosse disparità a livello provinciale ad eccezione dell'Aquila che ha registrato il risultato più elevato con 15.070 euro (+0,2% rispetto al 2009), seguita da Chieti con 14.769 euro (+0,7%) e Pescara con 14.575 euro (+1,1%); leggermente più distanziata Teramo con 14.271 € e un incremento percentuale pari allo 0,5%», spiega all'Osservatorio.

La provincia dell''Aquila primeggia nel comparto auto nuove (143 milioni, +31,4%), seguita da Chieti con 118 milioni (-7,2%), Pescara con 117 milioni (+1,3%) e Teramo con 106 milioni (-4,2%).

I mobili rappresentano la seconda voce di spesa (322 milioni di euro complessivi) per le famiglie: Chieti nel 2010 in questo settore ha fatto registrare investimenti pari a 97 milioni di euro (+2,2%), seguita da Pescara (+2,1%), Teramo (+2,1%) con 75 milioni ed infine L'Aquila con 74 milioni (+2,1%).

Le alternative.
«In un contesto di precarietà le famiglie Abruzzesi sono intenzionate a continuare ad acquistare, ma sono consapevoli che occorra farlo con maggiore prudenza e dopo essersi informate adeguatamente senza abbandonarsi alle emozioni», spiegano gli esperti.

Di qui l'emergere di nuove forme e iniziative di consumo quali la banca del tempo (una sorta di baratto di servizi per lavori di manutenzione, cucina, ripetizioni, baby sitting), il car pooling e i gruppi di acquisto solidali (Gas). Gli attori principali di queste iniziative sono i giovani e le donne. Accanto a questa tipologia la crisi sta anche facendo emergere forme di cooperazione tra famiglie più orientate al risparmio che alla qualità. Si tratta di pool d'acquisto che mirano a ottenere dai fornitori i prezzi all'ingrosso.

Gli scambi on-line.
La necessità di ridurre gli sprechi e i costi hanno aumentato anche il ricorso all'usato, che ormai non è più gestito all'interno della famiglia ma si è allargato a conoscenti e amici. Anche in questo il web è stato determinante per facilitare lo scambio non solo di oggetti ma anche di case in luoghi di vacanza.

«In un contesto di precarietà le famiglie sono quindi intenzionate a continuare ad acquistare cercando modalità aggreganti che consentano di risparmiare pur non rinunciando alla qualità», tirano dunque le somme i tecnici Findomestic.

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