Un esperimento con la quadrifonia e i brani del nuovo disco. Appuntamento al Massimo per il 7 maggio

Grignani a Pescara con il tour

«Tanti ricordi nella città e a Loreto» per l’autore di «Romantico rock show»

Un esperimento in quadrifonia, un tour nei teatri e un nuovo disco. Gianluca Grignani si ripresenta al pubblico con una serie di concerti, il «Romantico rock show tour», che partirà il 2 maggio da Padova e subito dopo arriverà a Pescara (venerdì 7 maggio al teatro Massimo).
Grignani ha parlato del nuovo disco, registrato nel suo studio La fabbrica del suono, del tour, e dei suoi ricordi pescaresi, nell’intervista che segue.

Tante novità nel suo tour, a partire da quelle tecniche.
«Sono molto soddisfatto, è un sistema che mi permette di coinvolgere il pubblico al massimo. Gli strumenti posso farli “girare” in quadrifonia, con effetti che possono avvicinarmi tantissimo a chi ascolta. Suonerò sul palco sei o sette chitarre, tutte vintage. Sarà impegnativo anche da un punto di vista fisico, oltre che emotivo, ma sarà molto divertente».

Lei si sente un cantautore, un musicista, un autore?
«Mi sento un cantautore elettrico. Faccio parte ancora di quella generazione che ha imparato molto dai cantautori, il suono è cambiato molto dagli anni Novanta in poi. Ma oggi chi comanda è la televisione. Per me il grande divertimento è quello di scrivere, anche per altri, anche per i ragazzi di “Amici”. Secondo me si sta concludendo un’era, io ho 38 anni e mi sento un po’ in una bolla tra quello che c’è stato e quello che dovrà venire. Oggi mi sento in uno stato di grazia da un punto di vista artistico, in questo album, “Romantico rock show”, ho scritto principalmente di amore».

Qual è la situazione della musica ai tempi di Internet?
«Sono affascinato dalla velocità con la quale si fagocita musica. Mi piace la possibilità di come tutti si possano “muovere”, è un po’ una situazione “marxista”. Tante possibilità per tutti».

Quali sono i vantaggi e gli svantaggi di un’industria del disco ormai crollata e di una rete che coinvolge, come dice lei, tutti anche in una sorta di enorme democratizzazione.
«Questa libertà assoluta consente grandi possibilità a chi è capace di rinnovarsi. Tra gli svantaggi è che non si lascia ai giovani il tempo per imparare. Perché? Perché vengono subito idolatrati. Io solo ultimamente ho iniziato a essere considerato un cantautore. Come si dice? Bisogna passare attraverso le gambe del diavolo per avere il rispetto del pubblco, non basta andare in tv».

Lei conosce bene Pescara per esserci venuto molte volte a cantare.
«Sì, è vero, sono venuto tante volte all’ex Gaslini, e sono andavo a dormire spesso al castello di Loreto Aprutino. Credo anche che ci sia stata concepita mia figlia (ride)».

La diverte l’imitazione che le fa Fabrizio Casalino?
«Certo, moltissimo. Eravamo anche d’accordo che durante un suo spettacolo mi dovevo presentare io mentre faceva la mia imitazione, ma finora non ci siamo ancora riusciti».

© RIPRODUZIONE RISERVATA