I balneatori: estate 2010, il grande fiasco

Un sondaggio della Fab nelle località della costa: in spiaggia solo nel fine settimana

PESCARA. Meno soldi per affittare ombrelloni e sdraio, mentre cresce il «mordi e fuggi». La segreteria regionale della Fab (Federazione autonoma dei balneatori) denuncia il rischio di un flop del turismo abruzzese sulla base dei dati che emergono da un sondaggio di mezza estate condotto in alcune località della costa abruzzese.

«Calano le presenze turistiche straniere, ma anche quelle degli italiani non è che se la passino granché bene», sai legge in un documento della Fab-Cna. «Sale la vacanza "mordi e fuggi", mentre tra la clientela tiene soprattutto quella locale e più affezionata».

Insomma, molte ombre e poche luci sui primi risultati della stagione balneare 2010, nel sondaggio condotto tra i gestori di stabilimenti balneari associati, che, dicono gli autori del rapporto, «si sono trasformati in attenti ascoltatori di abitudini e scelte della propria clientela».

Dal campione che - spiega la Fab - ha coinvolto gli esercenti delle principali località della costa abruzzese (tra cui Martinsicuro, Alba Adriatica, Pineto, Silvi, Montesilvano, Pescara, Francavilla, Vasto) «emerge un quadro preoccupante sulle tendenze della stagione, vicina ormai al giro di boa». Secondo i balneatori della Fab-Cna, infatti, sarebbero in flessione rispetto al 2009 (quando era del 6 per cento nelle statistiche ufficiali) la presenza dei turisti italiani e stranieri, con una caduta stimabile attorno all'8 per cento.

Secondo gli esercenti che aderiscono alla Fab, ad aumentare sono solo gli affitti di ombrelloni e sdraio nel fine settimana: i bagnanti del sabato e della domenica sarebbero infatti in crescita esponenziale rispetto al 2009 (oltre il 36% rispetto all'anno precedente), con una impennata nella presenza dei pendolari (+21,47%) e una evidente «fuga» dalle spiagge nei primi cinque giorni della settimana.

«Quanto alla mobilità», spiega la Fab, «resta l'automobile privata il mezzo principali di accesso agli stabilimenti e alle località di mare, con oltre il 63 per cento. Al contrario, bocciato il mezzo pubblico (ferrovia ferma al 20 per cento, ma solo al 10% i bus navetta). L'aereo resta invece il modo più diffuso per chi arriva in Abruzzo dagli altri Paesi (10 per cento)».

Pollice verso anche sulle informazioni turistiche che, dicono ancora i balneatori, «sono giudicate insufficienti per il 65 per cento degli intervistati». E giudizi non proprio lusinghieri anche sul fenomeno delle Notti bianche. «Sarebbe meglio», afferma la Fab, «dice la netta maggioranza degli intervistati, diluire in più serate e concerti lo sforzo organizzativo e finanziario che viene invece concentrato in una notte sola».

I segni della crisi, poi, si riflettono - secondo la Fab - anche sulla capacità di spesa della famiglie italiane che vogliono usufruire di un posto in spiaggia o dei servizi offerti dagli stabilimenti: scende di oltre un terzo, nonostante le tariffe siano rimaste invariate rispetto alla stagione 2009: «Così, per risparmiare, calano le presenze nei ristoranti e nei bar degli stabilimenti, mentre al contrario cresce il consumo veloce, magari sotto l'ombrellone».

Ultimo indicatore della voglia di risparmio è la crescita del soggiorno nelle case: il 70 per cento della clientela vi farebbe ricorso, al posto delle più onerose stanze in albergo.

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