I neutrini non sono più veloci della luce

Quattro esperimenti dei laboratori del Gran Sasso smentiscono le misurazioni di Opera

L'AQUILA. Il neutrino non viaggia più veloce della luce. La teoria della relatività di Einstein è ancora salda. Ma anche la comunità scientifica, che ha saputo trovare al suo interno, anzi nelle profondità dei Laboratori del Gran Sasso, le controprove alle misurazioni rilevate dall'esperimento Opera. I risultati di quattro esperimenti dimostrano che i neutrini non sono più veloci della luce. Si tratta degli esperimenti Borexino, Icarus, Lvd e dello stesso Opera, tutti dei Laboratori Nazionali del Gran Sasso dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) e presentati in Giappone, a Kyoto, nella conferenza internazionale sulla fisica dei neutrini.

Gli esperimenti hanno misurato il cosiddetto «tempo di volo», ossia il tempo impiegato dai neutrini a percorrere i 730 chilometri che separano il Cern di Ginevra, dove vengono prodotti i fasci di queste particelle inafferrabili, dai Laboratori Nazionali del Gran Sasso dell'Infn, dove si trovano gli apparati dei quattro esperimenti che studiano i neutrini. Questi ultimi, rileva l'Infn, In tutti e quattro i casi è stato «misurato un tempo di volo consistente con la velocità della luce». E' anche la dimostrazione definitiva che i dati presentati nel settembre 2011 dall'esperimento Opera erano dovuti ad un malfunzionamento del sistema di timing della fibra ottica dell'esperimento, come per primi avevano rilevato gli stessi responsabili di Opera, allora guidati dal fisico Antonio Ereditato.

«Anche se questo risultato non è così eccitante come qualcuno avrebbe desiderato», ha commentato il direttore di ricerca del Cern, Sergio Bertolucci, «si tratta di quello che, in fondo, ci si aspettava. La vicenda ha catturato l'immaginazione pubblica e le ha dato l'opportunità di vedere il metodo scientifico in azione: un risultato inaspettato è stato reso noto per essere esaminato e risolto grazie alla collaborazione di esperimenti che sono, normalmente, in concorrenza fra loro. Questo», ha sottolineato Bertolucci, «è il modo in cui la scienza si muove».

Un tema, questo, sottolineato anche da Lucia Votano, direttore dei Laboratori Infn del Gran Sasso. «È motivo di grande soddisfazione», ha detto, «che quattro diversi esperimenti del Laboratorio Infn del Gran Sasso abbiano potuto misurare con grande precisione la velocità del neutrino su una distanza di 730 chilometri, trovando tutti risultati tra loro coerenti e compatibili con la teoria della relatività». Si conclude quindi una vicenda che per alcune settimane nel settembre 2011 ha messo in fibrillazione la comunità scientifica: la notizia che i neutrini viaggiano di circa 60 nanosecondi più della luce. Il risultato dell'esperimento Cngs (Cern Neutrino to Gran Sasso), nel quale un fascio di 15 mila neutrini venne lanciato dal Cern verso i Laboratori del Gran Sasso dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare. I dati presentati l'11 settembre 2011 a Ginevra, dimostravano che i neutrini impiegano 2,4 millisecondi per coprire la distanza, con un anticipo di 60 miliardesimi di secondo rispetto alla velocità attesa. I dati erano stati racoclti negli ultimi tre anni, dimostra che i neutrini battono di circa 20 parti per milione i 300.000 chilometri al secondo ai quali viaggia la luce.

I ricercatori avevano comunicato il risultato invitando la comunità scientifica a verificarlo ed eventualmente a falsificarlo. Così è avvenuto.

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