Il centro agroalimentare torna in utile

Superata la fase liquidatoria per la Valle della Pescara. Pepe: ora pensiamo a un progetto di sviluppo

CEPAGATTI. Il centro agroalimentare «Valle della Pescara» esce dalla lunga crisi (che due anni fa lo aveva portato sull’orlo della chiusura) e certifica un bilancio in attivo di 5mila euro nel 2016. Un risultato importante dopo la perdita di oltre un milione (e una posizione debitoria di 8 milioni) registrata nel 2014.
La società a capitale quasi interamente pubblico (il 92% è detenuto dalla Regione, la restante parte è divisa tra Provincia di Pescara, Comune di Cepagatti, Carichieti, Banca Popolare di Bari, società Sma e cooperativa Agros) supera dunque la fase liquidatoria e torna all'attività ordinaria. Ad annunciarlo è stato, ieri a Pescara, l'assessore alle Politiche agricole Dino Pepe, che ha illustrato il percorso di risanamento insieme al presidente del consiglio di amministrazione Carlo Montanino e al presidente della Agros Piero Galasso. «Un percorso», ha sottolineato Pepe «che ha visto la fattiva collaborazione del sindaco di Cepagatti, Sirena Rapattoni, che ci ha affiancato in questo lavoro in cui il cda ha raggiunto accordi con i fornitori, gli operatori, l'erario e il sistema creditizio, uscendo da quel cortocircuito che si venuto a creare e che aveva portato alla paralisi di qualunque tipo di attività. Oggi possiamo affermare che il centro agroalimentare ha recuperato una reputazione di affidabilità e fiducia sui mercati nazionali e internazionali, e il risultato concreto che dimostra questa inversione di tendenza è rappresentato dal numero di accessi degli operatori, che hanno fatto registrare un balzo del 30 per cento». Il centro agroalimentare «Valle della Pescara», inaugurato a febbraio 2004, può contare su una struttura di 177 mila metri quadrati, di cui circa 34 mila coperti. Ogni giorno registra l'accesso di circa 300 produttori e duemila commercianti, all'ingrosso e al dettaglio. In un anno vengono movimentati circa un milione e mezzo di quintali di prodotti ortofrutticoli, per un volume d'affari pari a 200 milioni di euro. «Ora» ha rimarcato Pepe « possiamo lavorare a un serio progetto di sviluppo della struttura, che rappresenta una risorsa imprescindibile per le produzioni agroalimentari della nostra regione».