Il ministero: chiudete i viadotti insicuri 

Il direttore del Mit scrive a Strada dei parchi e Comune di Cerchio: il sindaco chiedeva notizie sulla certificazione sismica

PESCARA. Il tono utilizzato dal direttore generale del Ministero delle infrastrutture, Vincenzo Cinelli, è perentorio: «Adozione di provvedimenti necessari ad assicurare il raggiungimento dei requisiti minimi di sicurezza prescritti, comprendendo, laddove necessario, anche la chiusura di alcune tratte autostradali». La comunicazione ufficiale, giunta attraverso la posta certificata, si riferisce a ponti e attraversamenti autostradali ricadenti sul territorio comunale di Cerchio per i quali il sindaco Gianfranco Tedeschi aveva chiesto lumi in merito alla certificazione sismica. Una richiesta, quella di Tedeschi, che anche altri sindaci del territorio avevano condiviso, in considerazione dell’importanza che l’arteria riveste non solo per i cittadini abruzzesi, ma anche per quelli del Lazio.
A seguito della segnalazione, come spiegato dal sindaco, il ministero aveva chiesto una relazione al gestore, la società Strada dei Parchi. Da questa relazione, tutt’altro che tranquillizzante sempre secondo quanto dichiarato dal sindaco al Centro, sarebbero emerse «delle criticità in diversi viadotti della rete autostradale data in concessione. Il Ministero ha quindi preso atto della relazione del gestore che riguarda anche viadotti ricadenti sul territorio del comune di Cerchio». E ieri, la Pec del direttore generale del ministero inviata a Strada dei Parchi, e per conoscenza anche alla direzione generale per la vigilanza sulle concessionarie autostradali e al Comune.
Una nota alla quale la Società Strada dei Parchi risponderà a stretto giro di posta, fanno sapere fonti interne, sottolineando che «se non abbiamo adottato provvedimenti significa che il ponte è sicuro». Come la società aveva come già evidenziato martedì scorso durante la riunione della commissione regionale presieduta dal consigliere Pierpaolo Pietrucci, riunione alla quale avevano partecipato l’Ad Cesare Ramadori e il vice presidente della società, Mauro Fabris, in condizioni normali l'infrastruttura non desta particolari preoccupazioni. Il timore vero, essendo stata realizzata molti anni fa, è la sua tenuta in caso di forte sollecitazione sismica. «Abbiamo spiegato che questa autostrada in condizioni normali non ha problemi, nonostante situazioni di deterioramento dei piloni frutto di un uso intensivo del sale. è evidente», proseguono dalla società, «che adesso deve essere resa antisismica, perché oggi non lo è. La scorsa settimana sono venuti i tecnici del ministero a fare le verifiche. Se fosse stata considerata a rischio l’avremmo già chiusa».
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